Sons of Anarchy – Prima stagione: Amleto sulla moto

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locandina Sons of Anarchy

Sons of Anarchy

Anno: 2008 

Paese: Stati Uniti

Lingua: Inglese

Genere: gangster, drammatico

Stagioni: 1

Episodi: 13

Casa di Produzione: Fox

Ideata: Kurt Sutter

Attori: Katey Sagal, Charlie Hunnam, Kim Coates, Theo Rossi, Dayton Callie, Mark Boone, Jr.Tommy FlanaganJohnny LewisMaggie Siff,  Ron Perlman,  Dayton Callie

Trailer di Sons of Anarchy – Prima stagione

Trama di Sons of Anarchy – Prima stagione

In Sons of Anarchy siamo catapultati nel mondo criminale della banda motociclistica SAMCRO, situato nell’immaginaria cittadina di Charming in Californa che ufficialmente gestisce un’officina meccanica. Il charter originario era nato negli anni sessanta da nove motociclisti tra cui Piney Winston e John Teller, due amici e veterani della terribile guerra del vietnam. Il presidente dei Samcro inizialmente è Teller ma nel 1993 muore a causa di un incidente stradale. La guida del charter passa a Clay Morrow che andrà a sposare la moglie dell’ormai defunto ex-leader, Gemma, divenendo il padre di suo figlio, Jax Teller, che crescendo entrerà nel mondo dei SAMCRO.  

Nella serie facciamo la conoscenza della banda con Clay, presidente e Jax, vicepresidente del Sons Of Anarchy Motorcycle Club, che insieme agli altri componenti dovranno fronteggiare con la forza e il fuoco a delle bande locali, specialmente i Mayans, il vero nemico della prima stagione, per mantenere sotto il loro controllo territoriale Charming e il mercato d’armi

Nella prima puntata veniamo subito catapultati all’interno delle loro vite, con un attacco dei Mayans che vanno a rubare i M4 dal magazzino dei Sons of Anarchy, i quali sono costretti a organizzare un contrattacco al club antagonista per recuperare le armi che erano destinate ai One Niners. Contemporaneamente Jax ritrova un vecchio manoscritto del padre in cui è iscritta la sua visione sul club, in contrasto con quella dell’attuale leader Clay, affermando l’uscita dal mercato d’armi e della droga del charter.

La vita di Jax però è scossa da un altro evento: Wendy, la sua ex moglie tossicodipendente incinta, finisce in ospedale per una overdose, partorendo il bambino prematuro di dieci settimane. I dottori non sanno se il piccolo riuscirà a sopravvivere.

Recensione di Sons of Anarchy – Prima stagione

Quando ci impegniamo per vendicare chi ci è caro, la giustizia personale si scontra con quella di Dio e della società. Diventiamo giudici, giuria e Dio. 

cit. Sons of Anarchy

Dalla mente di Kurt Sutter, produttore e regista di alcune puntate di The Shield, prende vita una storia intimistica tra azione, dramma e bande criminali e fuorilegge in cui la vita è sempre a rischio e la polizia e costantemente in agguato, in attesa di un tuo sbaglio per arrestarti definitivamente. Nata nel 2008, Sons of Anarchy, è stata trasmessa dal canale Fox risultando fin dal pilot una serie coraggiosa e ben fatta pur non ricevendo nella sua prima stagione nessun riconoscimento da parte dei Golden Globe o dei Satellite Award, venendo erroneamente poco considerata dalla grande critica mondiale. 

In questa stagione non troverete una storia chiara e ben delineata ma farete la conoscenza di uomini duri e con personalità alquanto complesse, individui mossi da una forte fede verso SAMCRO, la loro banda di motociclisti, che diviene per loro una vera e propria religione e legge di vita. Ogni componente mostra una grande onesta verso i suoi compagni di charter. In questo universo troviamo personaggi in grado di compiere azioni violente e orripilanti e contemporaneamente mostrare tutte le loro fragilità e umanità. Non esistono cattivi, ma uomini buoni costretti dalla vita e dalle loro scelte a diventare dei Killer.

A un primo impatto il crime tragedy television series di Kurt Shutter può apparire un prodotto esclusivamente per un pubblico amante del genere d’azione o gangster, ma in verità questa è solamente la cornice su cui ruota l’intera serie che intende parlare di crescita personale, evoluzione interiore, famiglia e tradimento, tanto da rintracciare molteplici riferimenti, dal punto di vista drammaturgico, alle tragedie teatrali del drammaturgo inglese del 1954, William Shakespeare, autore attuale ieri come oggi. 

La serie si apre concentrandosi sul personaggio di Jax Teller andandolo a mostrare nel suo maggior momento di fragilità interiore e di crescita personale. Il giovane malvivente diventa nel pilot padre e durante la permanenza del piccolo in ospedale rivedrà una sua vecchia fiamma Tara Knowles e il loro amore si riaccende nuovamente; inoltre ritroverà il manifesto sui Samcro scritto dal padre con le sue idee originali su come rendere il charter un luogo privo di violenza e totalmente legale facendolo fuoriuscire i Sons of Anarchy dal traffico d’armi, scelta invece voluta dal capo Clay.

– E’ arrivato il momento di cambiare le cose.
– Sì.

cit. Sons of Anarchy, prima stagione

Il giovane Jax inizierà a intraprendere, durante le prime tredici puntate, un percorso che lo porterà a mettere in dubbio tutto ciò che credeva e che aveva ritenuto importante fino ad allora, rinnegando, in parte, le sue stesse radici segnate da violenza e sangue. In questo suo inizio di cambiamento assume una notevole importanza il ruolo di Tara (Maggie Siff) che infonde nel protagonista la speranza di ottenere una certa normalità e tranquillità.  Il percorso di Jax però è pieno di alti e bassi che gli impediscono realmente di uscire da quel mondo segnato dalle armi e dai conflitti tra bande, in cui lui stesso si sente vivo e sente d’appartenere.  

Sons of Anarchy, come afferma lo stesso autore, è basato sui lavori di  Shakespeare nella struttura drammaturgica, infatti troviamo: un re morto misteriosamente, un principe insicuro sulla sua vera identità sia sulla strada da intraprendere, un nuovo re che si immette al trono e rifiuta in tutti i modi di abdicare lasciando il potere all’erede legittimo. Tale struttura richiama alla mente Amleto, infatti il manoscritto del padre di Jax altro non sarebbe che il fantasma del defunto re. Tale caratteristica sarà sempre più vistosa nelle ultime stagioni dove la famiglia entrerà maggiormente nella trama, cosa che si aspettiamo già dalla primissima stagione.

Nonostante la serie sia girata in maniera magistrale, con una macchina a mano che segue le vite dei personaggi con inquadrature piuttosto strette alternate a totali e panoramiche del gruppo, il punto di forza sono i suoi personaggi altamente tridimensionali e compressi sopratutto nei tre protagonisti: Jax, Gemma e Clay che mostrano tutti i loro punti di forza e di debolezza. Ovviamente il protagonista, Jax Teller, su cui la serie si focalizza esclusivamente, va mostrare tutto il suo aspetto psicologico ricercando di far comprendere alla spettatore tutte le cause che l’hanno portato a trasformarlo in ciò che è. 

Jax, attraverso il manoscritto, avvierà un riflessione sulla sua stessa vita e su se stesso riscoprendo un lato più intimo che non aveva mai conosciuto fino ad allora. In questa stagione metterà tutto in dubbio perfino la sua natura non sapendo più chi sia buono e chi malvagio. Il rapporto con sua madre Gemma del resto amplifica in maniera fondamentale il suo aspetto caratteriale e si fa comprendere il suo rapporto d’amore e d’odio che lo stesso uomo ha nei confronti delle donne con cui sta. Se vogliamo possiamo dire che la prima stagione sui Samcro pone le basi di una rivoluzione concettuale all’interno del charter ma sopratutto è una rivoluzione psicologica della mentalità del protagonista, che come un filosofo e pensatore, ripensa alla sua stessa vita alla ricerca di una soluzione a tutti i suoi problemi. 

Note positive

  • Regia
  • Sceneggiatura

Note negative

  • Interpretazioni non sempre al top, sopratutto nei personaggi secondari
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