L’Amica Geniale 2 – Storia del nuovo cognome: Tra amore e realtà

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L’Amica Geniale 2 – Storia del nuovo cognome

Titolo originale: L’Amica Geniale 2 – Storia del nuovo cognome

Anno: 2020 

Paese: Italia

Lingua: Napoletana, Italiana

Genere: Drammatico

Casa di Produzione:Wildside, Fandango, The Apartment

Distribuzione: Rai Fiction, HBO, TIMvision

Ideata:Saverio Costanzo

Regia:Saverio Costanzo, Alice Rohrwacher

Stagione: 2

Episodi: 8

Attori: Margherita Mazzucco, Gaia Girace, Anna Rita Vitolo, Luca Gallone, Alessio Gallo, Valentina Acca, Giovanni Amura, Gennaro De Stefano, Francesco Serpico, Federica Sollazzo, Clotilde Sabatino, Giovanni Buselli, Francesco Russo, Christian Giroso, Matteo Cecchi, Emanuele Valenti, Fabrizia Sacchi, Rosaria Langellotto,Ulrike Migliaresi

L’Amica Geniale 2 – Storia del nuovo cognome

Trama de L’Amica Geniale 2 – Storia del nuovo cognome

Avevamo lasciato Lila al matrimonio, nell’attimo in cui ha scoperto di aver sbagliato tutto, che non avrebbe mai dovuto sposare Stefano Carracci che è solamente un burattino in mano ai mafiosi dei Solara. Quando Marcello Solara è entrato al ristorante dove si teneva il matrimonio, luogo in cui non doveva mettere piede per volere di Stefano e Lila, la giornata diventa un vero incubo silenzioso per la giovane. Il vero dramma però sta in ciò che l’uomo porta addosso. Lui ha ai piedi le prime scarpe che la stessa Lila aveva realizzato con il fratello Rino. In quel momento capisce di aver subito un grave affronto non dai Solara ma dalla sua stessa famiglia e da suo marito che hanno stretto un patto di sangue con i mafiosi del rione.

Il dramma della giovane peggiorerà durante la luna di miele in cui comprende definitivamente con chi si è messa insieme. Stefano perde tutta la sua vera gentilezza trasformandosi nel padre Achille, facendo venir fuori tutta la sua rabbia, frustrazione e la natura violenta che possiede nel proprio sangue e portandolo a violentare e picchiare la sua stessa nuova moglie che si rifiuta di fare all’amore con lui.

Parallelamente troviamo la vita di Elena Greco che si trova in uno stato di depressione, sentendosi meno importante dell’amica e soprattutto nel credere di non essere mai in grado di raggiungerla nelle cose della vita. La troviamo nel volere essere scopata dal suo fidanzato Antonio in un luogo squallido e la vediamo, per la prima volta senza il supporto costante di Lila nello studio e ciò le causa una grande perdita d’interesse per ogni singola materia e solo grazie alla ricomparsa “dell’amica geniale” riuscirà a superare l’anno scolastico.

Recensione de L’Amica Geniale 2 – Storia del nuovo cognome

Nella primavera del 1966 Lila, in uno stato di grande agitazione, mi affidò una scatola di metallo che conteneva otto quaderni. Disse che non poteva più tenerli in casa, temeva che il marito li leggesse. […] Quando mi chiese di giurare che non avrei aperto la scatola, per nessun motivo, gurai. Ma appena in treno sciolsi lo spago, tirai fuori i quaderni, cominciai a leggere.

cit. Elena Ferrante, Storia del nuovo cognome

Con queste righe si apre il secondo volume de L’Amica Geniale, intitolato Storia del nuovo cognome mostrando già nel titolo i cambiamenti interiori ed esteriori della vera protagonista del romanzo: Lila. Lei non è più una Cerullo come nella prima stagione ma, dopo il matrimonio con Stefano, è diventata la Signora Carracci, abbandonando la povertà del rione per trascorrere un’ esistenza nell’agio dei soldi. Lei, che non si poteva permettere di studiare, ora può acquistare tutto ciò che vuole ma allo stesso tempo ha perso gran parte della sua libertà, che non è mai riuscita a conquistare.

Lo stesso rapporto tra le due amiche muta e si trasforma, pagina dopo pagina, tra odio, malinconie, gelosie, amori, istanti di pura felicità e di spensieratezza in cui le azioni dell’altra influiscono pesantemente sulle decisioni e sul carattere dell’amica, in un gioco di specchi e di sfide interiori. Man mano che gli anni trascorrono, nel secondo volume rintracciamo una netta divisione sul mondo di Lenù e di Lila. La prima abbraccerà la strada dello studio fuoriuscendo sempre più dalle logiche marce del rione mafioso mentre la seconda, che aveva lottato con tutto il sangue per poter studiare (inversamente all’altra) si ritrova coinvolta tra le plebe andando incontro a una vita di degrado, di supplizi e di durezza.

Produzione e uscita de L’Amica Geniale 2

La storia del nuovo cognome, seconda serie de L’Amica Geniale, è stata prodotta da Fandargo, WildsideThe Apartment per Rai Fiction, Tim Vision e HBO, mantenendo alla regia l’ideatore della serie tv tratta dalla saga letteraria della misteriosa scrittrice Elena Ferrante. Dietro la macchina la presa non troviamo, come è accaduto nei primi otto episodi solo Saverio Costanzo ma fa il suo debutto come regista l’attrice e moglie di S. Costanzo, Alice Rohrwacher che si va a occupare delle due puntate dedicate all’estate a Ischia.

Le riprese della seconda stagione sono iniziate il 9 marzo 2019 per una durata complessiva di sei mesi tra Napoli, Ischia e Pisa. L’Amica Geniale 2 è stata trasmessa per quattro lunedì sera dal 10 febbraio 2020 su Rai 1 in prima visione mondiale. Le prime due puntate sono state presentate al cinema il 27,28,29 gennaio.

Analisi de L’amica Geniale 2 – Storia del nuovo cognome

La vita senza vedere e senza dire, senza dire e senza ascoltare, la vita senza una veste, senza un contenitore, è sformata

cit. Elena Ferrante. Storia del nuovo cognome. L’Amica Geniale 2

Giovinezza, questa è la parola chiave in L’Amica Geniale 2: Storia del Nuovo cognome con i loro sogni, le loro lotte interiori e la loro scoperta del senso stesso di femminilità, del sesso e la loro lotta per emanciparsi socialmente e nel distinguersi l’una dall’altra per ricercare, sopratutto da Lenù, una sua reale identità e una sua nuova consapevolezza di scappare da quella vita del rione. La seconda stagione è una ricerca costante della propria felicità interiore per cercare di scappare da quella vita che sembra a loro prestabilita e decisa da generazioni e generazioni.La stessa storia mostrataci nella stagione seconda prende un bello spaccato di vita delle due ragazze dai sedici ai ventidue anni mostrando nell’ultima puntata una netta distinzione tra ciò che le due amiche sono ormai divenute e segnate da quella vita che non lascia molta possibilità di scelta.

L’adolescenza è il periodo in cui la mente si espande verso altri lidi ed è per questo che anche la serie varca i confini di Napoli e del Rione andando a Ischia e Pisa. Vediamo, in maniere efficace, anche l’inizio di un’Italia in movimento che vuole costruire ferrovie, realizzare nuove case, in cerca di un periodo di maggior agiatezza sociale. Il panorama di questa Italia, come quello intimo dei personaggi, è di rinnovamento e cambiamento interiore.

La regia di Storia del nuovo cognome. L’Amica Geniale 2

Lo stile narrativo e registico si allontana a tratti da quello che avevamo conosciuto nell’Amica Geniale diventando in alcune scene esageratamente grottesco e ricercando una maggiore vicinanza con le protagoniste delle storie sfruttando in vari momenti, specialmente nella 2×07 ” I fantasmi” e nella 2×04 ” Il bacio”, dei primissimi piani molto interessanti e ben fatti anche se non sempre l’attrice protagonista Margherita Mazzucco, nei panni di Greco, riesce a rendere espressivamente bene. La sua interpretazione ha evidenziato nel procedere della serie un lento e progressivo peggioramento evidente nelle ultime due puntate in cui l’attrice mostra esclusivamente una espressione piuttosto neutra e apatica che mal si addice a Storia del nuovo Cognome. Inversamente Gaia Girace si mantiene un’attrice di livello per tutta la durata della serie mentendo saldamente il suo personaggio anche durante la sua maturazione come si denota nell’ultima scena dove il suo carattere e le sue emozioni traspaiono ottimamente dal suo sguardo e volto sporco e pieno di disperazione.

Alice Rohrwacher si dimostra essere un’abile regista, a tratti con trovate migliore di quelle di Costanzo, benché in alcuni piccoli frangenti mostra una leggera dose d’inesperienza registica, ed è giusto così essendo alle sua prima prova come direttrice. Le sue due puntate dedicate alla vacanza a Ischia riescono, ancor più delle altre, a donare quel senso di giovanile spensieratezza che la serie non era riuscita mai a mostrare così dettagliatamente. L’unione tra i cinque giovani: Bruno, Nino, Pinuccia, Lenù e Lila, dona al pubblico un sorriso e fa sentire, ottimamente, quel sapore di estate e di amori giovanili e pieni di potenza. Non è però stata in grado di rendere uno dei momenti più iconici per l’evoluzione del personaggio di Lenù sia nel rapporto con Nino sia sopratutto durante il rapporto sessuale con il padre del ragazzo, che è reso piuttosto malamente e in maniera inverosimile.

Nell’episodio La rabbia troviamo una delle scene di maggior fattura della stagione sotto le note della canzone di Gino Paoli Vivere ancora, con riprese sotto la pioggia di Nino e Lila in cui viene svelata la loro storia l’amore dalla genesi alla fase terminale in un montaggio pieno di emozione.

Una stonatura interna alla serie è la bruttura degli effetti speciali durante la scena del treno in cui si vedono le palazzine del vecchio e del nuovo rione che appaiono piuttosto finte, come i fondali delle scene in macchina che mi richiamano alla mente il cinema classico di Hitchcock in cui vediamo chiaramente che sono completamente delle immagini finte.

Il guaio degli sceneggiatori ne L’amica geniale 2

Contrariamente a quando accaduto nella prima stagione, gli sceneggiatori hanno trovato una maggior fatica nel riadattare il volume di 466 pagine all’interno di solo otto puntante, nonostante la presenza della Ferrante nella scrittura filmica. La storia nelle prime puntate, pur utilizzando costantemente e spesso dei flashback narrativi sulle vicende di Lila, riesce a essere piuttosto fedele al romanzo e nello sviluppo dei suoi personaggi che sono resi, anche quelli secondari, in maniera tridimensionale rendendoli riconoscibili allo spettatore. Tale fattura elevata della serie è riscontrabile per gran parte della seconda stagione, esattamente fino alla puntata Il tradimento. La 2×06 invece inizia con una regia alquanto pessima che mostra con stacchi rapidi e imbarazzanti l’esame di maturità di Elena, eliminando molti elementi sui personaggi della storia come la nuova vicinanza tra Lenù e Antonio resa in maniera piuttosto spicciola.

Il problema della seconda stagione risiede nelle ultime due puntate che trattano gli anni dell’università di Pisa, il rapporto tra Enzo e Lila e il romanzo di Elena.

Fantasmi e La Fata Blu il vero problema dell’Amica Geniale 2

Se prendiamo per esempio in analisi la puntata I Fantasmi e la prima parte di La Fata Blu che si svolge tra Pisa e Napoli possiamo rintracciare chiaramente alcuni problemi di difficoltà nella comprensione narrativa soprattutto riguardo agli eventi della Normale di Pisa, mentre nella parte riguardante il personaggio di Gaia Girace rintracciamo una storia chiara e tridimensionale nei personaggi, nonostante venga fin troppo eliminata la figura di Enzo, reso un elemento quasi non importante, e la reazione di Stefano o la vicenda riguardante Pinuccia che viene totalmente inesplorata. 

Nel romanzo la vicenda di Pisa è narrata in maniera confusa e non completamente lineare ma i caratteri messi in scena assumono una loro reale connotazione e importanza narrativa, sopratutto nei due ragazzi e innamorati di Elena. La puntata 2×07 si apre con Franco Mari, interpretato da Pietro Airota, personaggio importante per la crescita intellettuale e interiore della protagonista che qui però viene assolutamente messo in scena in maniera spicciola e frettolosa anche a causa di un montaggio eccessivamente rapido e confuso.

Avrei rimpianto per tutta la vita i tempi di Franco Mari, com’erano stati belli, i mesi, gli anni con lui. Lì per lì non né avevo capito l’importanza e ora ecco mi immalinconivo. La pioggia, il freddo, la neve, gli odori di  primavera lungo l’Arno, la politica, la letteratura, la sua camera di notte, il suo corpo. Tutto finito

cit. 2×08 La Fata Blu cit. L’Amica Geniale 2

Non si può mettere un personaggio importante, mostrarlo in appena otto minuti di una serie e poi immettere in voce – over tali pensieri alla protagonista, perché ciò significa che noi non abbiamo visto, a detta sua, i giorni più intensi e belli della sua vita. Parlando di voce-over, che altro non sarebbe che quella di Lenù ormai anziana intenta a scrivere il libro, non posso che storcere il naso per due motivi: a tratti è utilizzata come spiegone ed è eccessivamente presente per permettere allo spettatore di comprendere le emozioni; in seconda analisi la voce dovrebbe avere un tono da donna di sessant’anni almeno, e non la voce giovanile di una quarant’enne come Alba Rohrwacher. Anche il personaggio secondario piuttosto importante come Pietro viene presentato in maniera asettica e con una sceneggiatura errata; tale discorso vale anche per la sua famiglia a cui si dedica veramente poco tempo. come poco spazio per l’elemento riguardante il romanzo che Lenù pubblicherà.

La troppa fretta interna a L’amica Geniale 2

In analisi l’Amica Geniale 2: Storia del Nuovo Cognome risulta troppo frettolosa fin dalla prima puntata della stagione, ma nelle ultime due sembra un taglia e cuci frenetico per portare il risultato a casa. Queste scelte fanno risentire la storia rimanendo leggibile per chi ha letto il romanzo ma risultando insignificante per chi non sa niente della storia, tanto che il personaggio di Elena non sembra realmente maturare nella sua avventura pisana. Da salvare di queste due ultime puntate è la parte riguardante Lila e l’incontro finale tra le due ragazze che ha una forza importante e simbolica notevole, mostrando l’ormai diversità di stile di vita tra le due amiche di rione.

Note positive

  • Le prime cinque puntate
  • La regia nelle prime cinque
  • La sigla, che si mantiene a filmino storico
  • Gaia Girace e Giovanni Amura che mostrano un’ottima performance
  • Impostare tutta la serie sull’emozionalità

Note negative

  • Puntata di Pisa e storia riguardante il romanzo
  • Sceneggiatura a tratti frettolosa e che fa tagli e cuci
  • Effetti speciali, dove utilizzati, non sono di buona fattura visiva
  • Errori interni alla serie: se si guarda frame per frame si trovano in lontananza persone vestite con abito del 2019 e macchine contemporanee. Questi sono piccoli errori di disattenzione che si potevano evitare con una maggior cura. Tali sviste sono presenti sopratutto nella puntata riguardante la cittadina di Pisa

 

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