DeAndré#DeAndré. Storia di un impiegato (2021): il rapporto padre-figlio sulle note di un album.

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DeAndré#DeAndré. Storia di un impiegato

Titolo originale: DeAndré#DeAndré. Storia di un impiegato

Anno: 2021

Paese: Italia

Genere: Documentario

Produzione: Intersuoni, Nuvole Production, Nexo Digital

Distribuzione: Nexo Digital

Durata: 94 minuti

Regia: Roberta Lena

Sceneggiatura: Alfredo Covelli, Roberta Lena

Fotografia:Martino Pellion Di Persano

Montaggio: Claudio Cormio

Musiche: Fabrizio De André, Cristiano De André, Nicola Piovani, Giuseppe Bentivoglio, Stefano Melone

Attori: Cristiano De André, Dori Ghezzi, Filippo De André

Trailer del film DeAndré#DeAndré. Storia di un impiegato

DeAndré#DeAndré. Storia di un impiegato è stato presentato in anteprima internazionale al Festival del cinema di Venezia (nella sezione Fuori Concorso) e sarà distribuito da Nexo Digital nelle sale italiane per soltanto tre date: 25, 26, 27 ottobre.

Trama di DeAndré#DeAndré. Storia di un impiegato

L’opera racconta il rapporto tra padre Fabrizio e figlio Cristiano De André. Questo rapporto, esplicitato attraverso le parole di Cristiano, è sviluppato sulle note dell’album più politico di De André padre, Storia di un impiegato, registrato nel 1973 con l’aiuto di Giuseppe Bentivoglio e Stefano Piovani. Nel 2018 l’album è stato riproposto dal vivo, con nuovi arrangiamenti, dal figlio Cristiano in un tour durato due anni lungo tutt’Italia. Entrando più nello specifico, Storia di un impiegato è un concept album (il quarto di De André) cioè un album in cui ogni canzone è collegata alla seguente a formare una narrazione unica. Questo disco musicale, scritto in un momento particolare per l’autore, racconta la vicenda di un impiegato, stanco del suo servilismo, che decide di ribellarsi in seguito all’ascolto di un canto del Maggio francese, trovando però scarsi risultati dovuti al suo cieco individualismo. L’ultima canzone dell’album, Nella mia ora di libertà, riconsegna all’impiegato le chiavi della fiducia in una rivolta finalmente consapevole del bisogno di agire in nome del Noi e non dell’Io.

Nell’opera diretta da Roberta Lena, gli aneddoti proferiti da Cristiano De André, nella quasi totalità pronunciati in Sardegna (terra amata dal padre in cui visse ampio periodo della propria vita), si alternano a filmati di repertorio in cui risuonano le potenti parole di Faber (inneggianti alla libertà e ai diritti dei meno abbienti); inoltre a essi si aggiungono immagini documentarie sulle condizioni dei più sfortunati di oggi (chiaro collegamento tra passato e presente) a cui si uniscono le riprese del concerto di Cristiano De André in cui canta cronologicamente le parole dell’album descritto in precedenza. Intervengono con le loro testimonianze anche Dori Ghezzi e Filippo De André, rispettivamente seconda moglie e secondogenito di Fabrizio.

Recensione di DeAndré#DeAndré. Storia di un impiegato

DeAndré#DeAndré. Storia di un impiegato è un’interessante biografia su un tema e un periodo peculiare di uno dei più grandi cantautori della storia della musica italiana. Esso non è soltanto la narrazione del rapporto padre – figlio, tema importante e di sicuro interesse per i fan di Faber che possono così avvicinarsi maggiormente alla vita privata dell’autore, ma è anche un film ‘politico’ capace di prendere posizione su tematiche e dibattiti dei giorni nostri riguardo alla situazione sociale dell’Italia e non solo.

La pellicola risulta un interessante mosaico di materiali (filmati di repertorio, riprese da tradizionale cinema di finzione e video amatoriali) capaci di toccare più temi, passati e presenti. Se il rapporto tra Faber e il figlio Cristiano è senza dubbio uno dei centri propulsori della narrazione, non si può negare come la componente politica e le idee del grande autore siano riproposte e affinate attraverso la lettura approfondita dalle conoscenze dei propri cari.

De André non ha mai avuto timore di prendere posizione o di rifiutare il potere come forma di sopruso, a ciò aggiunse parole e canzoni tese a inneggiare forme di anarchia scuotendo le anime dei più deboli cantando le loro sorti; questo film lo ribadisce con chiarezza apportando al tema alcuni documenti segreti nei quali viene svelata la sorveglianza speciale a cui venne sottoposto Faber dalle autorità, alla stregua di un terrorista. La regia e la sceneggiatura del documentario non sottovalutano l’importanza del personaggio e dei temi trattati, narrano con sincerità evitando manicheismi e patetismi. E’ evidentemente un’opera in cui la colonna sonora la fa da protagonista e sicuramente, fan o meno, non si può rimanere delusi da essa.

DeAndré#DeAndré. Storia di un impiegato è un docufilm all’altezza dei precedenti lavori biografici sull’autore (ad esempio la fiction rai Fabrizio De André – Principe libero) e allettante per i fan e non di un grandissimo musicista e poeta.

Non è che i giovani d’oggi non abbiano valori; hanno sicuramente dei valori che noi non siamo ancora riusciti a capir bene, perché siamo troppo affezionati ai nostri.

Fabrizio De André

NOTE POSITIVE

  • Colonna sonora
  • Tema

NOTE NEGATIVE

  • /
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