Frozen II – Il segreto di Arendelle (2019): Contatto con la natura e ambientalismo

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Frozen II - Il segreto di Arendelle locandina

Frozen II – Il segreto di Arendelle

Titolo originale: Frozen II

Anno2019

Paese di produzione: Stati Uniti d’America

GenereAnimazione, musicale

Produzione: Walt Disney Animation Studios, Walt Disney Pictures

DistribuzioneWalt Disney Pictures

Durata: 1 hr 43 min

Regia: Chris Buck, Jennifer Lee

Sceneggiatore: Allison Schroeder, Jennifer Lee

Montaggio:Jeff Draheim

Musica: Christophe Beck

Doppiatori: Serena Autieri, Idina Menzel, Kristen Bell, Serena Rossi, Enrico Brignano, Josh Gad, Paolo De Santis, Massimo Lopez

Trailer di Frozen II – Il segreto di Arendelle

La nostra amatissima casa cinematografica delle favole fanciullesche di ogni bambino in cui “il sogno realtà diverrà”, come cantava anni fa Cenerentola, sta decisamente mutando il suo modo di narrazione audiovisiva immergendo il giovane spettatore in racconti più sottili e complessi se paragonati a quelli del passato, in cui vivevano eroi, damigelle in pericolo, autentici Villain privi di qualsiasi bontà, ma ora che sta accadendo? L’ultimo lungometraggio, targato Walt Disney Animation Studios, in cui rintracciamo tali elementi è Rapunzel del 2010. Unico elemento superstite negli ultimi film d’animazione è un finale più o meno positivo ma in cui i cosiddetti Sogni non saranno sempre realizzati ma il protagonista dovrà sacrificare qualcosa per trovare il suo posto nel mondo, questo discorso vale anche per la collega Pixar che in Toy Story 4 ha dato alla luce un finale alquanto agrodolce come anche in Coco.

Frozen 2 – Il segreto di Arendelle segue esattamente questo nuovo stile drammaturgico privo di un villan e incentrato su riflessione altamente filosofiche che solo un pubblico più adulto è in grado di comprendere fino in fondo. La presenza di sottotrame è insita, da sempre, nelle produzione della Disney ma precedentemente i lungometraggi possedevano più strati di lettura: uno per i bambini e uno per gli adulti, ora questo è scomparso, dato che la riflessione e la storia si fondono insieme e la fiaba mostrata sullo schermo non ha più una vera azione fiabesca divenendo incomprensibile per un piccolo spettatore.

Il cinquantottesimo classico Disney del 2019 non è una fiaba per fanciulli come lo era stato, in parte, il primo capitolo della storia delle principessine Anna ed Elsa, ma è per gente un pizzico più grande che sia già in grado di ragionare sui temi proposti dall’opera filmica.

Trama di Frozen II – Il segreto di Arendelle

Anni fa, quando il Re Agnarr era un bambino, esisteva una foresta magica in cui gli abitanti di Arendelle e il popolo nativo del luogo, che possedeva un forte contatto magico con la natura, erano in armonia e in buoni rapporti tra loro, ma niente è per sempre; un giorno qualcosa andò storto e i due popoli si scontrarono furiosamente dando inizio a una guerra. Le divinità si ribellarono contro questi uomini richiundendoli insieme all’interno di questo spazio, avvolto da una fitta Nebbia magica da cui è impossibile uscire. Il Re Agnarr è l’unico che riesce a scappare dal posto grazie a una ragazza con una voce angelica che lo chiama a sé. Da quel giorno quella foresta è inaccessibile e se il varco sarà riaperto Arendelle sarà attaccata dai quattro elementi – acqua, terra, fuoco, aria – che andranno a distruggerla per sempre.

Tre anni dopo gli eventi di Frozen – Il regno di ghiaccio, i nostri protagonisti vivono in perfetta armonia, felici di ciò che hanno conquistato e speranzosi che niente cambi nel tempo. Un giorno però Elsa ode in lontananza una cantilena angelica di donna che la attira a sé, la ragazza la seguirà andando a sbloccare i quattro elementi che attaccheranno Arendelle per distruggerla. I nostri eroi riusciranno a salvare il loro regno un’altra volta?

Fotogramma di Frozen II - Il segreto di Arendelle
Fotogramma di Frozen II – Il segreto di Arendelle

Recensione di Frozen II – Il segreto di Arendelle

Frozen 2 – Il segreto di Arendelle, sempre sotto l’accurata regia e sceneggiatura di Jennifer Lee, riprende gli elementi narrativi lasciati in sospeso nel primo capitolo rielaborandoli e creando intorno a questi una storia originale che si pone come obiettivo di andare a spiegare la natura e l’origine dei poteri magici presenti esclusivamente in Elsa oltre che nel approfondire i due genitori delle protagoniste che in Frozen erano stati utilizzati e mostrati in maniera superficiale e con l’unico scopo di spiegare il rapporto tra le due sorelle. Questo secondo capitolo, se non contiamo i cortometraggi, immette nuovamente Anna ed Elsa in una nuova avventura in cui i due personaggi sono costretti a riscoprire il loro passato andando a riportare a galla nuove e tristi verità, rimasti nascoste da troppo tempo.

Gli sceneggiatori riescono bene a reinserire i punti di forza presenti né Il regno di Ghiaccio come l’atteggiamento combattivo e la bontà d’animo di Anna che vuole difendere e proteggere la Regina Elsa da sé stessa, tentando, con tutte la sua caparbietà, di accompagnarla nel suo viaggio interiore per scoprire il motivo della sua magia e infine per provare a salvare il regno dalla distruzione certa.

Io credo in te Elsa, più che in chiunque altro la mondo…

cit. Frozen 2 – Il segreto di Arendelle

L’Incipit introduttivo e il tema

Frozen 2 – Il segreto di Arendelle si apre nel passato con funzione d’incipit narrativo della storia in cui si va a mostrare al pubblico, attraverso la voce del Re Agnarr intento a raccontare la propria storia personale alle due principessine ancora bambine felici e ignare del loro futuro. Il padre riporta gli eventi avvenuti nella foresta incantata terminando con un avvertimento su questo luogo maligno che se sbloccato causerà la rovina del regno. Una volta che il Re è uscito di scena la Regina stringendo a sè le bambine inizierà a cantare una dolce melodia, piena di significato e senso per la comprensione autentica della storia.

C’è un fiume, porta in sé
Quel che è stato, quel che più non c’è
La memoria del passato
Lì rifugio ha trovato.

cit. Frozen 2 – Il segreto di Arendelle

Il tema della memoria che traspare attraverso la purezza più naturale del mondo simboleggiata dall’acqua e il ghiaccio, è un elemento concettuale sui cui il film pone spesso l’accento sia attraverso le immagini visive (il cavalo di ghiaccio o lo stesso Olaf), rimarcando infine l’importanza della sua natura come fondamento per mantenere in vita ogni essere vivente.

Fotogramma di Frozen II - Il segreto di Arendelle
Fotogramma di Frozen II – Il segreto di Arendelle

Il segreto di Arendelle si pone l’obiettivo di andare a parlare del contatto tra uomo e natura passando per il cosiddetto ciclo della vita, dalla nascita alla decadenza con la morte, parola più volte citata da Olaf in maniera falsamente ironica. La morte viene vista come un’evoluzione naturale dell’esistenza e in questa noi stessi diventiamo parte integrante del pianeta e tramite la nostra morte il nostro ricordo continuerà a vivere, immerso nell’acqua e nel ghiaccio (nella realtà il contenitore visivo dell’evoluzione climatica)

Il lungometraggio rispecchia dunque il nostro tempo storico in cui il contatto uomo – ambiente e la stessa ricerca di energie rinnovabili per la salvaguardia della nostra Madre sono tematiche importantissime e la Disney, come ha già fatto precedentemente con Oceania, decide di trattare quest’argomento complesso attraverso gli elementi della natura e le vicende che ruotano intorno a un fiume e una diga.

Non è un caso che la presentazione dei personaggi avviene attraverso l’utilizzo di una foglia con in primo piano una canzone cantata da tutti i personaggi sul tema del cambiamento e della volontà di congelare quel periodo per loro perfetto e meraviglioso. Tale sequenza serve per marcare i due temi filmici: la drammaticità della vita e del cambiamento intrinseco in questa e il rispetto per la natura stessa.

Oltre il tema

Se però la storia parte con un’idea interessante lo stesso non si può dire per la modalità narrativa che non incide mai e non riscalda, se non in piccoli momenti, il cuore dello spettatore, che per tutto il film ripete nella propria mente le parole pronunciate dal capo dei Troll:

Temevamo che i poteri di Elsa fossero troppo per questo mondo ora dobbiamo sperare che bastino

cit. Frozen 2 – Il segreto di Arendelle

Questa frase prometteva grandi difficoltà in vista per i personaggi invece, nonostante immagini stupefacenti e una grafica avvincente, non abbiamo mai visto realmente i nostri protagonisti in difficoltà e quando lo sono stati, esclusivamente nel terzo atto drammaturgico in cui la morte sembrava essere dietro l’angolo, ecco che tutto, come per magia, si risolve in maniera alquanto inverosimile.

La storia del resto sente la mancanza onnipresente di un personaggio che sappia ostacolare l’avventura dei personaggi: i quattro elementi non creano nessun problema a Elsa nel raggiungere la verità e in questo sta il più grande errore che rende l’opera alquanto piatta ma che grazie ad alcune trovate di sceneggiatura, soprattutto con Olaf, riesce a non annoiare lo spettatore.

Frozen 2 – Il segreto di Arendelle è un film discreto che non raggiungerà i cuori dei più piccoli avendo una trama che oscilla in maniera onnipresente tra il voler essere per adulti e allo stesso tempo per bambini. Il finale però è degno di essere apprezzato, essendo come in Toy Story 4 un non propriamente Happy Ending. La stessa colonna sonora è interessante ma nemmeno questa può far breccia nel cuore del bambino non essendo assolutamente commerciale e memorizzabile come lo erano le canzoni, indimenticabili, del primo capitolo.

Note positive

  • Grafica
  • Colonna sonora
  • Tema

Note negative

  • Il non essere un film per bambini soprattutto non avendo nemmeno uno strato di lettura comprensibile per coloro che hanno meno di dieci anni
  • Una narrazione piatta dovuta alla mancanza di un villain.
  • Non aver utilizzato Kristoff nello sviluppo della storia
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