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A Different Man
Titolo originale: A Different Man
Anno: 2024
Nazione: Stati Uniti d’America
Genere: drammatico
Casa di produzione: A24, Killer Films, Grand Motel Films
Distribuzione italiana: Lucky Red
Durata: 112 minuti
Regia: Aaron Schimberg
Sceneggiatura: Aaron Schimberg
Fotografia: Wyatt Garfield
Montaggio: Taylor Levy
Musiche: Umberto Smerilli
Attori: Sebastian Stan, Renate Reinsve, Adam Pearson, Miles G. Jackson, Patrick Wang
Trailer di “A Different Man”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
A Different Man è il nuovo film di Aaron Schimberg, il quale torna a collaborare con Adam Pearson dopo Chained for Life. Il cast include, oltre al già citato Adam Pearson (Chained for Life, Under thr Skin), Sebastian Stan (The Apprentice) e Renate Reinsve (La persona peggiore del mondo).
Il film è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival il 21 gennaio 2024, ottenendo una buona accoglienza dalla critica. Successivamente è stato presentato al Festival Internazionale del cinema di Berlino e al Sydney Film Festival. In Italia viene distribuito nelle sale dal 20 marzo 2025 grazie a Lucky Red.
A Different Man ha ottenuto svariate candidature ai premi cinematografici, tra cui miglior trucco e acconciatura ai Premi Oscar. Sebastian Stan ha vinto un Golden Globe come miglior attore protagonista in un film e commedia musical e l’Orso d’argento per la miglior interpretazione da protagonista. A Different Man è stato anche in corsa per l’Orso d’oro al Festival Internazionale del cinema di Berlino.
Trama di “A Different Man”
Edward è un giovane attore che tira avanti con piccole parti. Affetto da neurofibromatosi di tipo 1, una rara malattia che provoca evidenti difetti estetici, trascorre una vita solitaria alla larga dalle persone. La situazione cambia quando Ingrid, una drammaturga, si trasferisce nell’appartamento accanto al suo. Edward vuole cambiare aspetto, così si sottopone a un trattamento per modificare il suo viso e finge la sua morte assumendo una nuova identità.

Recensione di “A Different Man”
A Different Man ci porta a ragionare su quanto abbiamo, ma soprattutto su quanto abbiamo perso. Come dice il proverbio “sai ciò che lasci, ma non sai ciò che trovi”. Esso si addice perfettamente al protagonista di A Different Man Edward, il quale decide di cambiare sembianze, ma specialmente identità. Nel momento in cui nessuno conosce il suo nuovo volto, ha l’occasione di vivere una nuova vita un po’ come fa Adriano Meis in Il fu Mattia Pascal. Infatti, è una persona completamente diversa: nuovo lavoro, nuovo nome, nuova personalità. La sua parabola però è discendente, ossessionato da ciò che era prima non riesce a vivere con sollievo il suo nuovo volto, non è ciò che si aspettava.
Edward è un personaggio controverso per lo spettatore, che non ha modo di empatizzare in pieno con lui. Se inizialmente risultava un personaggio patetico e da compatire per il suo aspetto fisico e il suo stile di vita, una volta che assume la nuova identità di Guy Moretz diventa più detestabile. Non solo per lo spettatore, ma anche per gli altri personaggi che lo circondano. Ingrid, la donna con cui ha una frequentazione, gradualmente lo allontana dalla sua vita privata e professionale. Oswald, il suo alter ego, gli soffia il posto nella piece teatrale prendendo la parte che secondo Edward era destinata a lui. Una parte per cui Edward è nato. Infatti così è, ma nessuno al di fuori di lui è consapevole che Guy è in realtà Edward. Si crea una ambigua situazione per cui Guy vuole recitare nella parte di se stesso, ma viene estromesso perché troppo diverso dall’Edward originale. Questo sembra infatti un paradosso, poiché chi meglio di Guy Moretz può interpretare Edward?
Sebastian Stan dimostra ancora una volta di poter assumere un ruolo importante e dare un senso personale al personaggio. Un’interpretazione magistrale che ha meritato il Golden Globe come miglior attore protagonista. In questo caso, l’interpretazione è ancora più difficile perché Stan deve fare i conti con una malattia che affligge un altro attore del cast: Adam Pearson. Già noto per Under the Skin in cui si risaltava la forma del suo viso, Pearson è molto capace nell’interpretare un personaggio amabile come Oswald. Il resto dei personaggi lo trova piacevole, una persona con cui colloquiare. L’unico che lo trova odioso è Edward, ossessionato dal vecchio lui. Anche Renate Reinsve ha un ruolo essenziale per la buona riuscita della storia. Un personaggio infido che cambia atteggiamento a seconda della convenienza. Una scena in particolare è emblematica: in un momento di intimità, Guy indossa la maschera con il volto deforme di Edward, dopo che Ingrid gli ha chiesto di farlo. Quando lui lo fa, la donna si mette poi a ridere perché ‘troppo imbarazzante’ da vedere. Quando Guy era ancora conosciuto come Edward, tuttavia, Ingrid non mostrava problematiche nel frequentarlo, anche se solo come amici, cercando di far sentire il vicino di casa a suo agio.
A Different Man ha modo di veicolare due messaggi in particolare: in prima istanza, il pentimento delle proprie scelte, soprattutto se si tratta di drastici cambiamenti. Quel cambiamento irreversibile che attanaglia la mente di Edward e che non gli consente un tenore di vita secondo le aspettative che si era fatto.
In seconda istanza, la questione della attrazione estetica e il modo con cui questa influenza le relazioni interpersonali. Lo si evince dal modo in cui Edward vive la sua nuova vita. Se sotto il nome di Edward aveva una misera esistenza, lontano dalla vita mondana e dai rapporti occasionali, con il suo nuovo volto cambia tutto. Sotto il nome di Guy è un uomo affascinante, sicuro di sé e con un bel lavoro. Non a caso ottiene successo professionale, fascino con le donne e un ruolo da protagonista per la piece teatrale. Il regista Aaron Schimberg vuole far intendere come l’aspetto estetico non sia tutto, ma valga molto nella società contemporanea. Più sei piacevole alla vista, più ottieni considerazione. In caso contrario risulti un individuo da evitare o compatire. Oltre ciò, fuoriesce anche l’ipocrisia della società che tutela le persone con disabilità, ma anziché valorizzarle ne fa oggetto di scherno quando occorre.

In conclusione
A Different Man racconta la storia di un uomo solo e incompreso a causa della sua malattia. Un film che porta a riflettere sulla superficialità del primo impatto e il rimpianto delle scelte passate. Ottime interpretazioni supportate da una storia originale e una colonna sonora ipnotizzante.
Note positive
- Colonna sonora
- Interpretazioni
- Focus su temi importanti
Note negative
- Ricorsività di alcuni eventi
Regia |
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Fotografia |
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Sceneggiatura |
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Colonna sonora e sonoro |
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Interpretazioni |
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Emozione |
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3.7
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