Trono di spade 8: Dracarys

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Trama de Il trono di spade 8

Nel finale della settima stagione Il Re della Notte e il suo esercito di non morti sfruttano il defunto drago di Daenerys, tramutatosi in un combattente del ghiaccio, per distruggere i guardiani della notte e la barriera stessa che crolla sotto i corpi della forza del drago.

Ormai l’inverno è arrivato. Jon Snow si reca con le truppe di Daenerys a Grande Inverno per costituire l’esercito che dovrà sfidare la morte stessa. L’armata del nord si unirà con le forze degli Immacolati e della khaleesi in attesa dei guerrieri di Approdo del re che però non giungeranno, escluso Jaime Lannister.

Ben presto il castello di Grande Inverno sarà l’ultima fortezza che li separa dal Night King che sta per giungere davanti alla casa degli Stark.

Da G. Martin alla nascita di un cult televisivo

Che ne diresti se i Sette Regni, per una volta nella loro travagliata storia, avessero a capo una donna giusta e un uomo d’onore?

Ser Davos – Trono di spade 8×01

Il 19 maggio 2019 si è conclusa la serie dei record per eccellenza: Game of Throne. Mai nessuna serie tv ha avuto un budget così alto ( 15 milioni ad episodio) né un tempo di riprese così importante ( la 8×3 è stata girata in 55 giorni) né un seguito così ampio di pubblico con l’ultima puntata che si è attestata con uno share sopra i 12.48 milioni ed è anche l’unica serie tv che ha avuto un’esponenziale crescita degli ascolti episodio dopo episodio. Tutto ciò ha reso il prodotto televisivo creato da David Benioff e D. B. Weiss  un Kolossal.

Il Trono di Spade ha cambiato indubbiamente la serialità televisiva  entrando di diritto in quell’ esiguo gruppo di “fiction” che hanno rivoluzionato la tv e i prodotti del domani, come lo hanno fatto Twin Peaks, Lost e Breaking Bad e nessun altro prima della serie nata dalle pagine del romanzo di George Martin “Le cronache del ghiaccio e del fuoco”.

La curiosità volle che all’origine della serie tv i due ideatori avevano creato un pilot di prova della serie alquanto disastroso dove i rapporti stessi di parentela tra i personaggi erano alquanto incomprensibili benchè la narrazione fosse più vicina a quella del romanzo di Martin. Tale pilot, ampiamente criticato durante la prima visione dagli addetti dell‘Hbo e dagli amici dei due creatori, mise in forte dubbio la creazione della serie tv che ha dunque rischiato di non vedere neppure nascere la prima stagione. La nostra amata Daenerys in questo pilot mai visto era interpretata da Tamzin Merchant.

Restai a bocca aperta. E ricordo molto bene che andai a dire a Benioff e Weiss: «Questa è la più grande operazione di salvataggio della storia di Hollywood». Perché non è che avevano salvato qualcosa di brutto rendendolo bello. Avevano preso una completa cagata e l’avevano trasformata in qualcosa di fantastico

Mazion

Se il pilot iniziale de Il trono di spade non è mai stato mandato in onda venendo ritenuto un fiasco l’ultima stagione è stata mandata in onda causando la furia dei suoi telespettatori più affezionati, rimasti totalmente scioccati dall’involuzione della storia e dei suoi amati personaggi, tanto da essere nata una petizione per rifare interamente l’ultima stagione del fantasy drama che è stata firmata da ben 800 mila fan. Questo causerà qualche effetto nei programmi dell’HBO? Non credo, ma è un dato interessante e considerando che una serie di questo livello difficilmente avrebbe potuto avere un finale di gradimento per il grande pubblico, un po’ come è accaduto per Lost.

Recensione de Il trono di Spade 8

Fin quando i libri della saga di George Martin ” Le cronache del ghiaccio e del fuoco” sono stati presenti, gli sceneggiatori hanno fatto un ottimo lavoro di semplificazione della storia.

Il romanzo de Il trono di Spade è strapieno di personaggi sia minori che importanti e il pubblico non avrebbe avuto la forza di appassionarsi a ognuno di loro, così i due creatori della serie hanno deciso di scegliere un numero giusto di caratteri narrativi su cui concentrarsi e su cui creare, su spunto del testo di Martin, le avventure di questi in maniera più semplice e cinematografica possibile. Va detto che la storia di Martin poco si addice a essere trasformato in serie televisiva per la sua moltitudine di eventi e pagine quindi vanno fatti i complimenti agli sceneggiatori in questo lavoro.

George Martin però non è stato a pari passo del prodotto della HBO avendo una scrittura fin troppo lenta oltre a perdere tempo in altre opere narrative e dunque il suo ultimo libro della saga risale al 2012 e non è assolutamente conclusivo della storia, così, con amarezza da entrambi le parti, i produttori seriali hanno dovuto attingere alla loro inventiva seppur a conoscenza dell’eventuale evoluzione degli eventi già programmati da Martin stesso. Questo evento ha segnato notevolmente i risultati dell’ultima stagione de Il Trono di Spade  che erano prevedibili già a partire dalla settima in cui si è ricorso ad un accelerazione notevole dei tempi narrativi.

Se le prime cinque stagioni erano basate interamente su un’ evoluzione lenta e con dialoghi brillanti e ironici di alcuni personaggi come il nostro amato Folletto, dalla sesta in poi abbiamo assistito a un’involuzione drammaturgica totale che ha convolto anche i dialoghi che, se avete fato caso, nell’ultima stagione sono quasi del tutto minimi.

Il Trono di spade 8 è l’apice della fretta di portare a casa la storia non tanto dal punto di vista produttivo e di tecnica cinematografica, dato che la fotografia e scenografia sono incantevoli come non mai in quest’ultima stagione, ma dal desiderio del cast ( forse) e dei due ideatori del progetto di terminare questa serie tv per passare ad altro.

In questo assurdo processo di velocizzare gli eventi, cosa contraria all’origine stessa della serie in cui i giochi del trono erano importantissimi più che l’azione stessa e spettacolare della messa in scena, la serie ha dovuto semplificare ancora di più la storia e nel farlo ha dovuto prendere delle scelte che sono rappresentabili in tre punti: 

  1.  La verosimiglianza: gli spostamenti, lunghissimi nelle prime stagioni, qui avvengono in un batter d’occhio e alcuni passaggii narrativi non tornano, sopratutto come abbia fatto Daenerys (Emilia Clarke) a giungere ad Approdo del re rimane ancora un mistero
  2. Abbiamo visto sei puntate: una trilogia sulla battaglia contro il Re della notte ed una per la conquista del trono. Due di queste sono state basate interamente sulla spettacolarizzazione dell’evento, ovvero quelle riguardanti gli scontri in cui il senso stesso della storia dei personaggi ha avuto poca importanza ma ognuno di loro è servito a uno scopo, giungere al finale. Tali puntate, benché piene di momenti assurdi e inverosimili, risultanoquelle migliori della stagione per un motivo: non c’è quasi dialogo
  3. I personaggi hanno perso le loro caratteristiche principali: in primis Jon Snow, Tyrion Lannister e Daenerys che hanno avuto un’ evoluzione o involuzione caratteriale notevole e se questa era giusto che avvenisse doveva accadere con tempistiche divergenti. Questo è il vero peccato di una serie che si era sempre basata sui suoi personaggi tridimensionali. Ogni individuo era fragile, buono, disonesto, onesto e con lati negativi e noi possiamo comprendere il modo di agire di ognuno di loro, come quello di Cercei stessa ( il carattere più complesso della serie). Nel trono di spade non esistono buoni o cattivi, solo la volontà di rimanere al potere.

La bellezza di quest’ultima stagione è rintracciabile nella tecnica cinematografica. Siamo dinanzi alla televisione ma pare di vedere un prodotto tranquillamente trasportabile sul grande schermo sia per le puntate di una durata sugli ottanta minuti sia che per la qualità visiva incantevole. Il trucco, il costume, le interpretazioni, la scenografia, gli effetti visivi e la fotografia sono eccezionali e anche le scelte di sceneggiatura lo sono benché siano sviluppate rapidamente mentre i dialoghi non sono all’altezza delle altre stagioni, sopratutto delle prime cinque. 

Va fatto un applauso anche alla scelta stilistica della serie tv che entra dentro gli ambienti mostrandoli in una maniera molto interessante. Il mostrare, infine, l’evoluzione degli eventi attraverso la sigla è stato veramente bello, eccetto che per quella finale dove approdo del re non sembra realmente in rovina.

Farò una rapida analisi delle puntate che compongono questa stagione, avvisiamo che ci saranno degli Spoiller.

8X01 Winterfell ( Grande Inverno)

Il Trono di Spade 8 inizia con un sapore rivolto alla 1×01 dove l’evento era vedere con stupore l’arrivo dell’armata del reRobert Baratheon e dei tre Lannister: Cercei, Jaime e Tyron, a Grande Inverno. Ora però i personaggi sono diversi come gli interpreti della battaglia che li attende; chi è rimasto è cresciuto interiormente.

Jon e Daenerys guidano un immenso gruppo di soldati con sguardi decisi. Arya Stark guarda l’evento in mezzo al popolo di Grande Inverno ma questa volta non vuole stare a vedere l’evento in prima linea come era accaduto nella 1×01, anzi si fa da parte per far passare un bambino che andrà ad arrampicarsi sugli alberi per vedere l’esercito venuto dall’oriente. Questo bambino non può non ricordare Bran Stark dell’origine .

Vengono attraverso i volti durante la parata militare messi i punti fermi della stagione. Jon è visto come il legittimo erede del Nord mentre Daenerys è vista con preoccupazione, ogni individuo compresa Sansa la osserva con sguardo glaciale. Il Nord risulta essere per lei un luogo non benevolo e ostile. I suoi abitanti non la salutano come se fosse la liberatrice dal male ma le offrono gli ingredienti del nord: Diffidenza.  La prima a essere attenta nei confronti della Madre dei draghi è Sansa; tale contrapposizione creerà le basi per l’evolversi della storia.

Il resto dell’episodio non è altro che una reunion dei personaggi principali che dopo molto tempo si ritrovano sotto un unico tetto.  Un’opera più per i Fan che non per degli scopi realmente narrativi, benchè rivedere gli Stark insieme mostra come gli atteggiamenti siano diversi tra di loro e come le loro esperienze li abbia resi quasi degli estranei. Interessante è anche l’incontro tra Tyron e Sansa che si rivedono dopo la morte del giovane Re Folle.

Gli incontri sono interessanti ma non altrettanto i dialoghi banali e scontati per l’intera puntata con personaggi che sembrano il ricordo di quello che erano.

Ben realizzata la scena di Jon che vola su un Drago per la prima volta. Tale momento benchè sia quasi perfetto e mostra l’amore tra Daenerys e Jon risulta di una lunghezza eccessiva.

Nel finale avviene in maniera sbrigativa la scoperta da parte di Jon del suo passato e delle sue reali origini da parte di SamSnow scopre di non essere il figlio di Eddard Stark ma un Targaryen nato da Lyanna Stark e dunque il legittimo erede al Trono.

8×2 A Knight of the Seven Kingdoms ( Un cavaliere dai Sette Regni)

Non accadono grandi cose ma si assiste a un aria di attesa, di preparazione alla battaglia. La puntata ruota intorno a Jaime Lannister e del tradimento di Cercei che non invia l’aiuto all’esercito del Nord per battere i Non – Morti. Daenerys vuole la testa di Jaime ma su richiesta di Brianne e infine Tyron lo risparmia seppur la regina richiede vendetta.

Gli altri istanti da considerare sono il dialogo tra Jon e Daenerys in cui lei scopre la vera origine di Jon, che appare un po’ folle nel dialogo, e quello con Sansa dove fuoriescono definitivamente le convergenze tra le due monarche.

La parte più sviluppata è dedicata alla tensione e all’attesa, dove tutti i personaggi chiacchierano sperando di non star vivendo la loro ultima ora. In questo frangente Jaime renderà Brienne un cavaliere, regalandole un sogno in una delle scene più belle di tutta la stagione.

8×03 The Long Night ( La lunga notte)

Siamo arrivati allo scontro finale nella puntata tecnicamente migliore di tutte, anche grazie alle sue 55 giornate di riprese. E’ notte profonda e l’esercito del Nord è pronto alla battaglia. I Non – Morti sono nascosti dall’oscurità ma sono in agguato.

Tutta  la puntata è caratterizzata da una bellissima fotografia scura e notturna, da riprese sporche e caotiche tipiche proprio di una battaglia e da una regia confusionaria che non mette in primo piano i personaggi ma l’evento e le paure degli uomini. Lo spettatore è immerso nel climax della battaglia, viviamo l’orrore del vedere soffrire i nostri beniamini.

Per tutti i guerrieri sembra di essere dentro ad un incubo ad occhi aperti in cui i morti riprendono continuamente vita e noi abbiamo una paura immensa mischiata ad ansia. L’inizio della battaglia è perfetto: i Dothraki e Mormont partono con le loro spade di fuoco. Noi non siamo con loro ma li guardiamo esternamente e vediamo la lenta scomparsa del fuoco e della luce, segno che la guerra è difficile e quasi impossibile. Solo in pochi da questo istante si salveranno. Incantevole aver visto per la prima volta il terrore negli occhi di Arya e di Verme Grigio

Alla fine però in pochi periranno come Jorah Mormot, Melissandre e Edd l’addolorato e Theon Greyjoy mentre alcuni personaggi benchè abbiano detto tutto nella storia come  Brienne, Sam, Tyrion e Sansa restano in vita.

Gli errori della puntata:

  • Come fa Sam a non morire?
  • Difficile credere che Jon che urla ad un drago di ghiaccio non perda la vita
  • Come ha fatto a sopraggiungere Melissandre venendo dalla parte dei Non – Morti? Perchè si è uccisa non svelando dunque il suo scopo e lasciando incompiute le sue credenze sul nuovo Re.
  • Perchè Spettro scompare?
  • Come fa Jorah Mormont ad arrivare dalla Madre Dei Draghi quando questa è in difficoltà se un minuto prima era dalla parte opposta del campo di battaglia?
  • Il discorso riguante Mormont va fatto per Arya; come fa a non essere notata da nessuno? E come fa il Re della Notte ad essere così facile da uccidere?
  • Il ruolo di Bran: lui vede il futuro oppure no??

8X04 The Last of the Starks ( Gli ultimi Stark)

Nel Trono di Spade 8 c’è una parte dedicata ai fan e qui la troviamo nei funerali. Ogni protagonista va davanti ad un corpo privo di vita di uno dei personaggi secondari e gli dà fuoco in segno di rispetto. Scena commovente per tutti noi.

La storia prosegue con i festeggiamenti per la vittoria e notiamo immediatamente i nuovi problemi in gioco: Daenerys ha perso J. Mormont e gran parte dell’esercito e gli altri invece sono quasi del tutto vivi. Jon è insieme alla sua gente, lei è isolata sempre di più. Attraverso gli sguardi tra i due si nota questa distanza, oltre che la rottura imminente tra il nord e la Targaryen.

Alla fine Jon svelerà il mistero sulla sua origine anche alla sue false sorelle facendole comprendere di non dirlo mai e poi mai a nessuno ( scelta poco saggia). Sansa lo svelerà al Folletto, non molto astuto in questa parte di stagione, che dirà questa notizia a Varys ( personaggio che è famoso per parlare troppo). Da questo evento il rapporto tra Daenerys e l’ex guardiano della notte sarà compromesso.

La storia prosegue in maniera caotica, come lo è l’omicidio del Drago da parte di Euron Greyjoy e la cattura di MissandeiPer il resto giungono ad Approdo del re dove assistiamo alla parte più interessante. Il duello verbale tra Tyron e Cercei poichè il Nano non vuole che la guerra scoppi, sopratutto per l’amore verso la crudele sorella. Una pecca se vogliamo trovarla sta nel fatto che conoscendo Cercei è impossibile che questa recedi dalla sua posizione soprattutto quando ha un ostaggio e Tyron, essendo furbo, dovrebbe saperlo meglio di tutti.

Cercei farà uccidere dalla Montagna, l’amica più intima di Daenerys, Missandei, che pronuncerà la parola magica: Dracarys, ovvero Fuoco, mossa chiave intelligente per far iniziare la battaglia.

Le note positive e negative della puntata:

  • Le storie d’amore tendono al teen dramma benchè il momento d’amore tra Jaime e Brienne sia finalmente arrivato
  • Il finale troppo sbrigativo, benché gli ultimi dieci minuti sono ottimi
  • Dialogo tra Daenerys e Jon troppo forzato dal punto di vista emotivo
  • Non ha senso il comportamento di Sansa e Arya che odiano Daenerys a prescindere
  • Il trattamento che Jon ha con il suo meta lupo è assurdo e incomprensibile
  • I bruti non volevano stare al di là della barriera mentre ora lo vogliono?? Assurdo
  • I dialoghi di Tyron e dell’eununco sono l’elemento più importante della puntata, benché è assurdo che pensino di poter conquistare l’Approdo del re senza una minima battaglia

8×05 The Bells ( Le campane)

La puntata mostra Daenerys sconvolta in volto, distrutta dalle perdite e accecata dalla vedetta contro Cercei, un cambiamento che mostra la sua follia di conquista. Qui Emilia Clarke dà prova di ottima interpretazione.

Viserys vuole tradire la regina, ma Tyron lo tradisce e l’uomo viene condannato a morte e dato in pasto al fuoco. Ben presto la battaglia inizia ma prima che questa scoppi mette in chiaro a Daenerys un concetto: nessuna strage; una volta che le campane suonano vuol dire che la città si è arresa e lei avrà vinto.

Infine, di nascosto, Tyron libera Jaime per andare a salvare la sorella Cercei in modo che Daenerys non la catturi quando avrà preso l’Approdo del Re. Jaime parte verso la sua amata.

La città presto cade nelle mani di Daenerys e l’esercito di Approdo del re si arrende. Le campane suonano, ma la regina dei draghi dopo un istante di eccitazione e soddisfazione viene colta da un improvvisa follia e mette a fiamme l’intera città uccidendo donne, bambini e uomini senza colpa, uccidendo coloro che voleva liberare

Attraverso una regia intensa viviamo grazie a Jon, Tyron e soprattutto Arya, la confusione nelle strade di Approdo di Re dove si combatte solo per piacere di uccidere e senza motivo. Arya è terrorizzata, le persone intorno a lei bruciano e urlano di disperazione.

Jon, Arya, Tyron guardano l’evolversi della battaglia con sguardo disperato e privo di forza, consapevoli nell’avere scelto la regina sbagliata.

Note negative:

  • Evoluzione di Daenerys priva di senso
  • Perchè Daenerys non va ad uccidere immediatamente Cercei?
  • Come mai Arya non riesce ad uccidere Cercei quando è riuscita ad ammazzare il Re della Notte senza farsi notare?
  • Come fa Arya a non bruciare??
  • La morte di Jaime e Cercei fin troppo romantica e riporta il personaggio del cavaliere allo stato delle prima stagione eliminando tutto il suo percorso evolutivo
  • Cercei non ha piani di riserva?

8×06 The Iron Throne ( Il trono di Spade)

Il finale tanto atteso del Trono di Spade 8 è stato in parte banale e in parte sorprendente, sicuramente in pochi avrebbero immaginato che tale personaggio sarebbe salito al trono.

Si inizia su Tyron con uno sguardo pieno di dolore e di rabbia per aver scelto male e sbagliato ancora. Il Folletto vaga per un Approdo del re distrutta e in cenere, osserva la città che ha protetto, ormai resa al suolo completamente. Entra nel palazzo del re e va alla ricerca dei fratelli che trova sotto le macerie, insieme come hanno vissuto, l’uno abbracciato all’altra; una scelta molto romantica e buonista con un personaggio come Cercei. Tale scena è piena di tristezza mostrando la profonda bontà del Folletto, ormai l’ultimo dei Lannister.

Jon, terrorizzato, percorre una scalinata. L’esercito dei Dothraki festeggia, gli immacolati attendono la loro regina. Jon vede Daenerys e si mette in disparte con sguardo basso e in tensione. La regina inciterà il suo armamento pronunciando parole che non sanno di pace ma di guerra e sangue affermando che vuole distruggere la ruota, distruggere tutti i capi e governare su un mondo nuovo e che per farlo ucciderà tutti i sovrani da Grande Inverno fino al Sud più remoto. La regina è avvolta da un atmosfera di distruzione e follia.

Sangue del mio sangue, avete mantenuto tutte le promesse che mi avete fatto, avete ucciso i miei nemici nelle loro armature di ferro, avete dristrutto le loro case di mattoni, mi avete consegnato i sette regni. Immacolati siete tutti stati strappati via dalla vostre madri e allevati come schiavi adesso siete dei liberatori! Avete liberato al gente di  Approdo del Re dalla presa della loro Tirannia. Ma la guerra non è ancora finita, non abbasseremo le lancie finchè non avremmo liberato tutti i popoli del mondo! Uomini e donne hanno sofferto troppo sotto la ruota spezzerete la ruota insieme a me?

cit. Daenerys – Il trono di spade 8

Tyrion si avvicina e guardandola si toglie la spilla del primo cavaliere scaraventandolo giù dai gradini e per tale gesto pubblico, la regina è costretta a incarcerarlo.

Jon imbambolato andrà dal Folletto in prigione per capire cosa fare e qui sembrerà prendere le difese della regina benchè i suoi occhi trasmettono la sua paura. Però mi è parso strano che i due parlassero di questi argomenti in cella e che Jon non venga arrestato per tradimento.

Finalmente Daenerys va incontro al suo destino toccando il Trono di Spade in una sala alquanto distrutta e infestata da cenere. Lei non si siederà mai sul trono ( scelta incantevole) poichè quando professa che è pronta a dividere il trono con Jon Snow e che insieme conquisteranno tutti i mondi, lui la pugnala al cuore uccidendola.

Drogon giungerà dalla sua padrona e piangerà la sua morte della Madre distruggendo il Trono di Spade e non Jon. Per Drogon è come se fosse stato il trono, il simbolo del potere, ad avergli sottratto sua madre, lui prende il corpo della regina/madre e la porta con sé nei cieli in un luogo sconosciuto e di cui non conosceremo mai la destinazione. 

Passano i giorni, Verme Grigio governa in un regime militare. Tyron esce dalla prigione trovandosi davanti a una riunione con i sette sovrani del regno che devono decidere la pena destinata all’uomo che ha tradito la sua regina; cosa che mi pare un pò strana dato che Verme Grigio, quello visto nelle ultime due puntate non avrebbe esitato a ucciderlo neppure per un istante.

Attraverso un’orazione da parte del Folletto si decide che saranno loro da ora in poi a decidere chi regna sui sette regni, che diverranno sei poichè Grande Inverno creerà il suo regno del nord, e non più dunque un diritto di nascita come lo era stato fin d’allora. Così Bran Lo spezzato diviene il nuove Re dei Sette Regni, essendo l’emblema delle storie e del passato.

Jon invece subisce la pena maggiore, viene rimandato dai guardiani della Notte in esilio ma qui comprende il suo destino e si trasforma nel nuovo Re del popolo libero andando a vivere dietro la Barriera. In questa scena la mancanza di Iingrid al suo fianco è evidente e causa in noi tristezza.

Alla fine della serie salgono in cattedra come protagonisti a unanimità la casata Stark che regna sui Sei Regni, sul Nord e al Di là della Barriera mentre Arya andrà a scoprire il mondo sconosciuto.

Note negative nel finale de Il Trono di Spade 8

  • La discussione tra Jon e il Folleto dentro la prigione
  • Tyron portato davanti ai sovrani delle casate rimaste in vita
  • La vista del nuovo concilio di Approdo Del Re fin troppo ridicolo.
  • La ricostruzione di Approdo del re è fin troppo rapida.
  • Ma la bariera non era distrutta?
  • Il cavallo bianco di Arya?
  • Verme grigio non si vendica? 

Note positive

  • La tecnica visiva

Note negative

  • Sceneggiatura
  • Lo svolgimento della storia
  • Il finale dello show, scritto male
  • L’evoluzione dei personaggi che hanno mostrato una netta involuzione
  • Eventi eccessivamente frettolosi
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