Res Creata: Uomini e altri Animali (2019): Il docufilm sulla natura

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Res Creata: Uomini e altri animali

Titolo originale: Res Creata: Uomini e altri Animali

Anno: 2019

Paese:  Italia

Genere: Documentario

Durata: 79 min

Regia:  Alessandro Cattaneo

Sceneggiatura: Silvia della Sala, Alessandro Cattaneo

Fotografia: Alessandro Cattaneo

Musiche: Vittorio De Vecchi

Prodotto da Silvia della Sala Alessandro Cattaneo

Produttore associato Pietro Malegori, Zivago FilmCon, Magestic Film, Lombardia Film Commission

Attori: Giovanni Lindo Ferretti, Franco Marcoaldi, Felice Cimmati, Dario Martinelli, Daniele Ribola, Piero Tomei, Gregorio Tinteri

Trailer di Res Creata

Trama di Res Creata: Uomini e altri Animali

Analisi dell’evoluzione del rapporto uomo – animale e come questi ultimi stanno sempre di più abbandonando il nostro mondo. Il regista si pone una domanda: Questa separazione concettuale e di stile di vita in cui si sentiamo superiori agli altri esseri viventi del pianeta è un’evoluzione sociale positiva?

Per mostrare la sua ipotesi si dirige nell’Appenino Toscano- Emiliano per scoprire la vita di Giovanni Lindo Ferretti, cantate folk che ha scelto di vivere a contatto con la natura come facevano i suoi antenati. Il film va poi a scoprire la vita di un falco e del suo giovane amico umano, e mostra la dura vita di un pastore e del suo amore per le pecore e della sua solitudine interiore. Accanto a queste storie di vita sentiamo illustri pareri provenienti da varie figure di spicco sull’argomento.

res creata ferretti
Ferretti e il suo cavallo

Recensione di Res Creata: Uomini e altri Animali

Ci fu un epoca, diciamo qualche decina di migliaia di anni fa, si suppone, in cui la relazione tra uomini e animali non era basata sulle differenze, ma sull’identità. Questo significa molte cose, significa che l’uomo non si distingueva in modo così preciso dall’animale e quindi in qualche modo era sempre soggetto a una perdita d’identità come uomo, poteva confondersi con l’animale. Tale condizione di scambio identità è andata scomparendo via via durante lo sviluppo della società umana.

cit. Res Creata

Il distaccamento dell’uomo dal suo habitat naturale, ovvero la natura, e dal cosiddetto mondo animale è il tema centrale del documentario vincitore del premio Visioni Incontra Migliore Progetto Documentario 2018, Res Creata magistralmente diretto da Alessandro Cattaneo al suo terzo documentario da regista.

L’autore decide d’introdurre lo spettatore entro un dibattito molto complesso e di difficile accettazione per l’essere umano, causato dalla nostra lettura del mondo in maniera antropocentrica, ove crediamo che il modo di vivere umano sia superiore a quello di qualsiasi altro essere terrestre. Res Creata pone un quesito fondamentale: Cosa significa essere animale e in che modo questo significato pone la nostra specie come superiore e differente alle altre?

Res Creata  è il termine con cui in latino è indicato l’insieme unico e indistinto delle creature viventi. Partendo da due domande fondamentali : Perché gli umani hanno bisogno degli animali? Esseri umani e animali sono davvero così diversi? Ho voluto approfondire, attraverso le parole del filosofo Felice Cimatti, del cantautore Giovanni Lindo Ferretti, del poeta Franco Marcoaldi, ma anche dello zoomusicologo Dario Martinelli e dello psicanalista Daniele Ribola, e le storie di falconieri, cavalieri e pastori che hanno deciso di vivere la loro esistenza in comunione con gli animali e di aprire un discorso più ampio sull’ancestrale rapporto con essi.

cit. Alessandro Cattaneo

Nell’assistere al documentario non si può non essere avvolti da un atmosfera molto particolare e intensa grazie all’utilizzo di una musica che richiama il sacro stile di vita più selvaggio e naturale al contatto stesso della natura.  Una delle scene di maggior potenza visiva è indubbiamente quella dell’acquario in cui il sonoro gioca un ruolo importantissimo: lo spettatore sente i versi degli animali, un tamburo frenetico batte come se fossero i cuori dei pesci, le inquadrature su di loro enfatizzando ancor di più emozioni antiche di uno spirito al contatto con il pianeta creando una composizione invidiabile a moltissimi film d’autore. 

Un pregio di Res Creata è senza ombra di dubbio lo stile registico d’autore anche se le immagini distaccate dalle interviste spesso risultano prive di senso e di significato all’interno della narrazione: vediamo animali imbalsamati, asini in una Sardegna deserta, panorami naturali, un uomo che gioca con una finestra, scienziati che sistemano recipienti con all’interno pezzi di animali su degli scaffali, tutte immagini fotograficamente incantevoli ma che non aggiungono niente alla storia e non fanno evolvere ulteriormente le riflessioni del film. 

Gli elementi importanti sono le interviste e tutto ruota intorno a queste, gli altri elementi sono dei meri riempitivi narrativi che servono solamente a mantenere alto il ritmo narrativo.

res creata
La balena spiaggiata nel film

Nell’inizio e nel finale viene proposta una balena spiaggiata lasciata, misteriosamente, a decomporsi sulla battigia; se l’inquadrature sono molto suggestive l’incipit del film non ti propone come dovrebbe l’argomento ma sembra che la storia sia una critica a questa omissione dello Stato Italiano che lascia a decomporsi un animale, ma in verità questa scena, come del resto quella dedicata all’acquario, dovrebbero servire per mostrare il nuovo ruolo degli animali nella società: ovvero d’intrattenimento puro che va a significare come questi hanno cambiato ruolo all’interno della società: dà amici dell’uomo a esseri di spettacolo ludico.

Resta però interessante la diatriba sull’evoluzione della società e su come l’uomo si sia distaccato volutamente da una vita a contatto con la verità del cosmo e su come noi abbiamo preso un ruolo di “falso” protagonista delle sorti del nostro pianeta credendo di essere delle creature extra – animali. Più volte viene posta una quesito: esiste differenza tra portare un animale al macello o sacrificarlo all’altare di un dio per la nostra sopravvivenza come accadeva nel passato? La situazione finale è la solita ma l’approccio all’uccisione è completamente diverso.

Note positive

  • La musica
  • Le interviste

Note negative

  • La regia è visivamente bella ma è fuori luogo per il film
  • Tendente alla noia
  • Le immagini mostrate non aggiungono niente alla discussione ma solamente le interviste rendono la vicenda comprensibile
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