Annientamento (2018): Stesso incipit, due storie diverse

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annientamento locandina

Annientamento

Titolo originale: Annihilation

Anno: 2018

Paese: Gran Bretagna, Stati Uniti d’America

Genere: Fantascienza, Thriller

Produzione: DNA Films, Paramount Pictures, Scott Rudin Productions

Distribuzione: Netflix

Durata: 120 min

Regia: Alex Garland

Sceneggiatura: Alex Garland

Fotografia: Rob Hardy

Montaggio: Barney Pilling

Musiche: Geoff Barrow, Ben Salisbury

Attori: Natalie Portman, Jennifer Jason Leigh, Tessa Thompson, Oscar Isaac, Gina Rodriguez, Benedict Wong, Sonoya Mizuno, Tuva Novotny, Cosmo Jarvis

Trailer di Annientamento

Trama di Annientamento

Lena (Natalie Portman) è una professoressa universitaria di Biologia e un ex – militare. Da un anno non ha più notizie del marito, partito per una missione top – secret, è che ormai crede deceduto. Un pomeriggio mentre dipinge la camera, lo vede ritornare a casa, ma l’uomo gli appare diverso. Lui non possiede nessuna memoria su cosa gli sia successo in quel tempo trascorso lontano da casa e non sa neppure come abbia fatto a ritornare.  Si sente subito male; Lena cerca di portarlo all’ospedale ma degli agenti della  Southem Reach li catturano.

Leina scopre così dell’Area X e che il marito si trova in coma, proprio a causa di quel luogo. Viene a sapere che la dottoressa Ventress (la psicologa) farà una spedizione tutta al femminile dentro quel misterioso luogo. Lei, per trovare una cura e guarire il suo amato marito, decide di partecipare come volontaria alla spedizione.

Gina Rodriguez, Jennifer Jason Leigh, Natalie Portman, Tessa Thompson e Tuva Novotny in Annientamento
Gina Rodriguez, Jennifer Jason Leigh, Natalie Portman, Tessa Thompson e Tuva Novotny in Annientamento

Area X: Tra Libro e Film

La nostra spedizione era la prima a entrare nell’Area X da oltre due anni e l’equipaggiamento di chi ci aveva preceduto era in gran parte arrugginito, le tende e i capannoni ridotti a poco più che gusci. Guardando quel paesaggio imperturbato, non credo che qualcuna di noi riuscisse già a vedere la minaccia. Eravamo in quattro: una biologa, un’antropologa, una topografa e una psicologa. Io ero la biologa. Stavolta eravamo tutte donne, scelte come parte del complesso, insieme di variabili che governava l’invio delle spedizioni. La psicologa, che aveva qualche anno più di noi, fungeva da comandante” […]. La nostra missione era semplice: continuare l’indagine governativa sui misteri dell’Area X, muovendo lentamente in avanscoperta dal campo base

Annientamento di J. Vandermeer

Nel 2014 Jeff Vandermeer pubblicò il primo romanzo fantascientifico della cosiddetta Area X, Annihalation. Il libro ci introduce in questo luogo misterioso e oscuro attraverso le parole scritte dalla Biologa, in un diario, datatole dalla Southern Reach per appuntare tutto ciò che vede e sente (o almeno quello che crede di vedere).

Il romanzo è classificabile nel genere New weird essendo rintracciabili sfumature fantascientifiche, magiche e di suspense.

Il mondo creato dal romanziere della Pennsylvania si svolge qualche anno avanti al nostro tempo storico e vede come protagonista dell’intera trilogia non un personaggio ma un fenomeno, l’Area X: lo scopo è di far concentrare il lettore solamente su questo fenomeno oscuro.

Ma che cos’è l’Area X? Un’anomalia topografica, una specie di energia misteriosa che ha avvolto un pezzo di territorio (un’isola, un faro e dei paesi) e che continua a espandersi inghiottendo il mondo come noi lo conosciamo. In questo territorio un fenomeno sconosciuto altera le leggi della fisica manipolando il tempo stesso. Potrebbe essere una sorta di portale su un’altra dimensione?

Vede, un critico americano ha ipotizzato che l’Area X stia agli esseri umani come noi stiamo agli animali: una forza che impone se stessa in modo apparentemente illogico e random, casuale. Mi piace questa lettura. Ma a dire il vero la contaminazione esiste sempre e comunque nel mondo, che prenda la forma di una qualche Area X in un racconto o che avvenga nella vita reale attraverso microbi, funghi, o altri elementi del regno invisibile.

La mia Area X è, a un primo livello, quel posto dove nessuna nostra scienza o fede sono sufficienti a capire, e c’è pieno di questi luoghi nel mondo reale, anche se non li riconosciamo. La scienza non è abbastanza. La fede, o qualsiasi credenza, nemmeno. Sono entrambi metodi di controllo, ma non ne esiste uno effettivamente efficace perché non c’è possibilità di possedere una conoscenza assoluta del mondo.

Intervista pubblicata nel 2016 di J. Vandermeer su Repubblica Sera

Nel 2018 Netflix fa uscire sulla sua piattaforma di streaming il film Annientamento (Annihilation) diretto dal regista di Ex Machina, Alex Garland, che a sorpresa si distacca quasi completamente dal romanzo.

Devo essere onesto, questo fatto mi ha lasciato parecchi dubbi; non tanto per il valore del film ma per l’aspetto più “filo – intellettuale” della vicenda. Perché prendere un romanzo, basato su una trilogia, per farne un film stravolgendo completamente la vicenda? Lo sceneggiatore, che poi è il regista, avrebbe potuto creare questa storia senza considerarla un rifacimento di Annientamento, dato che mantiene solo due o tre elementi narrativi, in primis l’ambientazione narrativa.

Recensione di Annientamento

Stesso incipit (un luogo misterioso in cui vengono fatte delle spedizioni per capire cosa è avvenuto), diversa la storia, diverso il set – up dei personaggi e del loro rapporto tra questi, diverso ecosistema dell’Area X e diverse le cose che trovano, ma nonostante ciò il tema rimane il medesimo.

L’opera si apre con Lena in quarantena. Un uomo, probabilmente Controllo, presente nel romanzo seguente come interrogatore della Biologa, gli fa delle domande. Leina afferma che tutte le sue compagnie sono morte, almeno due, mentre non sa cosa sia successo alle altre due, ma neppure cosa abbia fatto lei durante parte della spedizione, quando ormai era rimasta da sola.

Controllo: Che cosa hai mangiato? Avevi reazioni per due settimane, sei stata nell’area per circa quattro mesi

Leina: Non ricordo di aver mangiato

Controllo: Quanto tempo credi di esserci stata?

Leina: Giorni, forse settimane

Annientamento

Da qui inizia un lungo flashback, che si ispira al diario presente nel romanzo, poiché anche nel film conosciamo la storia attraverso gli occhi della Biologa, narratrice della vicenda con sguardo soggettivo.

Alex Garland, nel suo lungometraggio decide di dare da subito una identità precisa e caratteristiche ben nette a ogni personaggio mostrato. Nel libro le missionarie non si conoscono tra loro e non sanno neppure i loro rispettivi nomi, neanche noi conosciamo davvero la biologa; qui invece a ognuna viene dato un nome di battesimo che garantisce loro tridimensionalità e importanza al fine della storia, purtroppo senza esito.  Non soffriamo, né proviamo dispiacere per la loro morte, dato che non aggiungono niente alla storia.

Annientamento è una lunga linea piatta in cui non accade granché: pian piano un personaggio perde la vita, scrutiamo qualche mostro che va a un aumentare il climax ma senza dare quella scossa sperata alla storia che diventa interessante solo nel finale con l’arrivo della Biologa al Faro, dove per la prima volta lo spettatore si sente coinvolto all’interno della storia; tale parte sarebbe dovuta arrivare molto prima ed essere più approfondita.

Nel romanzo, gran parte della storia è basata sul ritrovamento di un Tunnel e di alcune parole che vengono scritte sulla parete di esso, che incuriosiscono lo spettatore e inquietano “Dove giace il frutto soffocante che giunse dalla mano del peccatore io partorirò i semi dei morti per dividerli con i vermi...”   e sulla scoperta della Biologa di essere sempre stata ipnotizzata durante la spedizione, o dell’incontro con l’entità dello scriba, oltre il rendersi conto di starsi trasformando in qualcosa, d’iniziare ad avere dentro di sé una luminosità, che rimane quasi incomprensibile anche all’interno del romanzo.

Alex Garland elimina tutto ciò: inserisce dei mostri, aggiunge dei dialoghi per far comprendere gli avvenimenti anziché mostrarli e già dopo mezz’ora possiamo comprendere il succo del film, e ciò non va bene. Il finale invece sposta l’attenzione su un altro argomento: la clonazione che, come nel libro, non viene sviluppato né spiegato. Indubbiamente l’aspetto della metamorfosi è accattivante come tematica anche se la storia, per due terzi narrativi, vuole andare ad analizzare la fragilità stessa della mente umana che a contatto con l’Area X fa impazzire (forse?) le persone.

In Annientamento (il romanzo), la biologa decide di entrare nell’area X per scoprire cosa sia successo al marito, per restargli mentalmente vicino. Lei non si aspetta di sopravvivere, ma vuole solo averlo vicino, nonostante il loro rapporto non fosse dei migliori a causa dei loro caratteri opposti. Nel film invece la loro storia d’amore è completamente in rovina: le lo tradisce, però decide d’immergersi nell’area X per salvarlo, per trovare una cura alla malattia, beh è un po’ irrealistico tutto ciò, non vi pare?

Non voglio parlarvi più di tanto sul tema del film e del romanzo, poiché tutto il godibile ruota intorno a questo, sia nella storia di Vamndermeer che nel lungometraggio, ma voglio porvi solo una domanda: Credete realmente che il mondo rimarrà sempre come noi lo conosciamo? Potranno mai verificarsi degli eventi che cambieranno le carte fisiche che governano il mondo e che modificheranno noi stessi?

Ultima nota: con il film che è stato realizzato non è più possibile realizzare Autorità o Accettazione, gli altri due libri della Trilogia dell’Area X, almeno non come li ha scritti il romanziere.

Note positive

  • La scena iniziale che mette suspense alla vicenda
  • La scena del faro molto onirica

Note negative

  • Aver distrutto il romanzo senza riuscire a raccontare la vicenda in un altro punto di vista interessante, con altri elementi d’interesse.
  • L’eliminazione dello scriba, fondamentale al fine della storia.
  • L’aver trasformato le colleghe di spedizione in una branca di amiche
  • L’inserimento della pazzia
  • Gli effetti speciali, molto, ma molto finti. (mancava il budget?)
  • La musica non adatta al film

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