Il lago delle oche selvatiche: Un uomo braccato dalla polizia

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Il Lago delle oche selvatiche

Titolo originale: Wild goose lake

Anno2019

Paese: Cina

Genere: thrillerpoliziesco, noir

Prodotto da: Green Ray Films, Memento

Distribuzione: Movies Inspired

Durata:  103 minuti

Regia: Ynan Diao

Sceneggiatura: Ynan Diao

Montaggio: Jinglei Kong, Matthieu Laclau

Dop: Jingsong Dong

Attori: Ge Hu, Tang Wei, Fan Liao

Trailer de Il lago delle oche selvatiche

Trama de Il lago delle oche selvatiche

Wuhan il gangster Zhou, con un passato in galera, si reca a una riunione tra bande criminali di motociclisti in cui si va ad assegnare, a ogni gruppo, una zona della città in cui svolgere i propri traffici illegali senza pestare i piedi agli altri. Al momento dell’assegnazione del territorio agli uomini di Zhou, una banda si oppone con determinazione a tale decisione pretendendo di avere quella postazione per le loro attività. Gli animi si riscaldano, un giovane della squadra dell’ex galeotto prende la pistola e spara alla gamba di uno dei due capi dell’altra banda e scoppia una terribile rissa.

I nemici giurano vendetta a Zhou e per calmare le acque viene indetta una gara in cui il vincitore acquisisce di diritto la posizione migliore per le attività illecite nella città.  La competizione consiste nel riuscire, durante la notte, a derubare il maggior numero di moto.

La sfida è tesa e ben presto le cose precipitano irrimediabilmente. Il capo della banda tende un agguato al giovane che aveva sparato uccidendolo. Allo stesso tempo va a sparare a  Zhou, interpretato da Ge Hu, ferendolo alla spalla.

L’ex galeotto cerca a sua volta vendetta contro il nemico ma è debole e la sua vista, anche a causa della pioggia e del sangue perso, è scarsa. Zhou prende la pistola e spara ma non colpisce il capo dell’alta banda ma due agenti della polizia. Da quel momento il criminale diviene un ricercato nazionale e su di lui viene immessa una taglia e un determinato caporale, interpretato da Fan Liao, inizia una forsennata caccia all’uomo per scovarlo. Il pericolo non proviene solo dalla polizia ma anche da tutto il mondo della malavita che lo vuole morto per accaparrasi i preziosi soldi. L’unica figura che mostra empatia per il protagonista è Liu, una signorina della spiaggia, espressione utilizzata per le prostitute che svolgono la loro attività sulle sponde del lago.

Se avessi visto che era la polizia avrei evitato di sparare

cit. Il lago delle oche selvatiche

Idea e sviluppo de Il lago delle oche selvatiche

Il desiderio di creare un thriller era presente nella mente del regista per la sua grande passione per quel genere cinematografico e per quei film girati a cavallo degli anni ’40 e ’60. L’idea di base de Il lago delle oche selvatiche si sviluppa nella sua mente ancor prima di scrivere Fuochi d’artificio in pieno giorno ma alla fine aveva deciso di non sviluppare la sceneggiatura ritenendo il soggetto non ancora pronto. Diao Yinan riprese la storia solo in seguito a un evento di cronaca nera che lo ispirò notevolmente per la creazione del lungometraggio. Il regista afferma:

Mi sono messo a scrivere la sceneggiatura, che ha richiesto due anni di lavoro, cercando di rimanere sempre ben ancorato alla realtà. Un esempio: una “assemblea nazionale di ladri” si è davvero tenuta a Wuhan nel 2012, con delegati provenienti da tutto il paese. Sono stati denunciati e, quando la polizia è arrivata, erano nel pieno della spartizione dei territori, di fronte a una cartina della città! Quando ho letto questa storia sono scoppiato a ridere e ho pensato che sarebbe stata una scena formidabile, incredibilmente satirica.

cit. Pressbook de Il lago delle oche selvatiche

Recensione de Il lago delle oche selvatiche

Diao Yinan, famoso per il lungometraggio Fuochi d’artificio in pieno giorno vincitore dell‘orso d’oro a Berlino nel 2014, presenta al festival di Cannes 2019, in cui è stato premiato Parasite,  il suo quarto film da regista e sceneggiatore intitolato Il lago delle oche selvatiche, un classico film di genere: un gangster movie, un noir con venatura da thriller che ha l’obiettivo di andare a raccontare una parte della società cinese che vive costantemente nella illegalità, in un mondo in cui la polizia ha perso ormai ogni potere.

Ne il Lago delle oche selvatiche siamo costantemente al fianco di delinquenti, truffatori, bande criminali e con i tutori della legge ma queste figure sembrano intercambiabili tanto da risultare identiche nei loro modi di fare e comportarsi.  Diao Yinan non intende solo fare una critica alle forze dell’ordine, constatabili in varie sequenze chiave del film, ma vuole porre l’accento sul fallimento della società che non riesce a donare ricchezza e sicurezza a tutti.

Letteralmente il nome originale del film non è Il lago delle oche selvatiche, che a tratti stona con la vicenda narrata, ma è Nánfāng chēzhàn de jùhuì, che tradotto diviene “Appuntamento alla stazione sud“. In questa frase possiamo rintracciare la vera essenza narrativa della storia e dei due protagonisti: da una parte troviamo Zhou, un uomo allo sbando e che cerca di redimersi, dall’altra parte abbiamo Liu, la signorina della spiaggia, che deve cercare un modo per guadagnare qualcosa da quella situazione complessa.

La prima immagine che mi è venuta in mente è stata quella dell’incontro tra un uomo e una donna in una piccola stazione di periferia, in una notte di pioggia. Questa immagine dava il tono del film ed era diventata quasi un’ossessione, al punto che non c’era
altra scelta: doveva aprire il film

Diao Yinan

Il lungometraggio si apre alla stazione sud della città. Zhou al riparo da una fitta pioggia è in attesa della moglie, la quale aveva l’incarico di denunciarlo alle forze dell’ordine conquistandosi la ricompensa per la sua cattura, ma a quell’incontro non c’è lei ma una donna a lui sconosciuta, Liu, i due inizieranno a narrare la loro storia nei due giorni precedenti svelando tutte le loro carte, narrando all’altro e a noi ciò che li ha condotti in quel luogo, quella notte.

L’appuntamento e i flashback rappresentano la prima parte del lungometraggio che risulta nei 103 minuti visivi dell’opera la parte di maggior fattura e riuscita del film. Il regista riesce a creare dei buoni dialoghi, seppur non numerosi, e un buon pathos narrativo con alcuni colpi di scena sopratutto durante la lotta tra le bande; anche la scenografia con i suoi elementi visivi messi in scena come la pioggia, i neon e la periferia, supportata da un ottima fotografia accattivante, immerge il pubblico all’interno della storia di malavita e degrado sociale, in maniera semplice e immediata. Inoltre la presentazione dei due personaggi è visivamente bellissima, sopratutto quella della ragazza vista in maniera distolta da dietro un ombrello giallo ( che vedremo ulteriormente all’interno del film)

Il lago delle oche selvatiche però si ferma nella prima parte narrativa non risultando nella svolta del secondo atto e nel terzo  interessante perdendo a tratti il ritmo narrativo che il film aveva mantenuto alto fin dai primi minuti. La storia, d’altro canto, continua a girare su se stessa partendo proprio dalla regia autoreferenziale. Diao Yinan mostra tutte le sue doti ma non crea una regia funzionale alla storia, eccetto per le scene di fuga create senza la presenza di musica ma solo con incredibili rumori di strada e di vita degradate. La scena della fuga finale è molto interessante dal punto di vista tecnico mostrando allo spettatore una miriade di vie strette e negozietti claustrofobici

All’interno dell’opera filmica rintracciamo moltissime inquadrature splendide, lunghe scene, che non aggiungono niente alla storia ma, anzi, tutta la parte finale viene sviluppata in maniera caotica e fin troppo velocemente tanto da risultare incomprensibile il ruolo e il carattere della protagonista Liu.

Il lungometraggio del 2019 di Diao Yinaun resta una mostra di belle immagini e un classico film di genere che inizia e si sviluppa nella prima metà da gran film poi distrugge tutto ciò che ha creato appiattendosi e mostrando una storia alquanto inverosimile, poiché se l’uomo vuole che la moglie lo denunci, perché continua a scappare dalla polizia in maniera costante o perché non permette a Liu di contattare le forze dell’ordine?

Note positive

  • Fotografia
  • Prima parte del film
  • Scene d’azione

Note negative

  • Seconda parte del film: problemi di ritmo e di sceneggiatura
  • Finale della storia;: caotico e incomprensibile
  • Assenza di musica
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