Gli Occhi di Tammy Faye (2021): il film con Jessica Chastain presentato alla Festa del cinema di Roma 2021

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Recensione The eyes of Tammy Faye (2021)

Gli Occhi di Tammy Faye

Titolo originale: The Eyes of Tammy Faye

Anno: 2021

Paese: Canada, Stati Uniti d’America

Genere: Biografico

Casa di Produzione: Fox Searchlight pictures

Distribuzione: The Walt Disney Company Italia

Durata: 126 minuti

Regia: Michael Showalter

Sceneggiatura: Abe Sylvia

Fotografia: Michael Gioulakis

Montaggio: Mary Jo Markey, Andrew Weisblum

Musica: Theodore Shapiro

Attori: Jessica Chastain, Andrew Garfield, Cherry Jones, Fredric Lehne, Sam Jaeger, Vincent D’Onofrio

Trailer italiano del film Gli Occhi di Tammy Faye

Il lungometraggio di Michael Showalter, con protagonisti Jessica Chastain e Andrew Garfield, è stato presentato in Italia alla 16° edizione della Festa del cinema di Roma, in cui ha avuto sia l’onore di aprire l’edizione sia di far parte della selezione ufficiale della Festa 2021. Gli Occhi di Tammy Faye è un biopic che si basa sull’omonimo documentario del 2000 per la regia di Fenton Bailey e Randy Barbato, il quale trattava le vicende dei telepredicatori Tammy Faye Bakker Jim Bakker. La pellicola di Showalter è stata proiettata in anteprima mondiale il 12 settembre 2021 al Toronto International Film Festival e distribuito negli Usa dal 17 settembre.

Trama di Gli Occhi di Tammy Faye

Il film narra una storia che sconvolse l’opinione pubblica americana a seguito delle diverse irregolarità finanziarie e di scandali sessuali celati dietro all’enorme network televisivo religioso (PTL club), gestito esecutivamente dal marito della protagonista Jim (Andrew Garfield).

Recensione di Gli Occhi di Tammy Faye

Michael Showalter, regista di The Big Sick (2017) e di The Lovebirds (2020), alla sua terza prova dietro la macchina da presa mette in scena la caduta e la redenzione di una donna, che mossa inizialmente verso una visione progressista della divulgazione religiosa, finirà col tempo per trasformarsi in una multimilionaria conduttrice, che nel paese del capitalismo sfrenato, rende tale fede un salotto nazional – popolare del pomeriggio, dove i credenti divengono semplici abbonati. Spettatori di una “fiction” in cui man mano si arriva al drammatico crollo della sfera privata, messa anch’essa al servizio dello share televisivo. Oltre a mostrare le circostanze peculiari dietro a chi fa proseliti moralistici, la pellicola ha altresì il merito di descrivere un sistema malato, frutto di una privatizzazione incontrollata del piccolo schermo, che da sempre ha generato problemi negli Usa e che anche in Italia inizierà a raccogliere consensi con il trash televisivo prodotto dalle reti private nostrane, seguito poi a ruota anche dalla televisione pubblica.

Gli Occhi di Tammy Faye vede inoltre la stessa Jessica Chastain in veste di produttrice, la quale in conferenza stampa ha specificato più volte come il tentativo di questa pellicola non fosse assolutamente scandalistico, ma anzi, l’obiettivo era proprio quello di raccontare i fatti e non le chiacchiere mediatiche sulla presentatrice. Il lungometraggio di Michael Showalter cerca dunque di far luce senza spettacolarizzare troppo un privato messo già alla berlina. La regia si rivela funzionale e d’attesa, priva della necessità spasmodica di arrivare alla conclusione finale. Il tutto poi è impreziosito da una grandissima performance da parte di Jessica Chastain (in lizza per L’Oscar) accompagnata da due ottime spalle come Andrew Garfield e Vincent D’Onofrio. Quest’ultimo nel ruolo del pastore protestante Jerry Falwell, simbolo del potere politico ecclesiastico, intriso dal bigottismo della peggior specie.

In conclusione seppur lo scioglimento dell’intreccio si riveli eccessivamente indulgente con Tammy, innalzata quasi a “martire dello show business”, alla fine il cineasta “apre” comunque nello spettatore diversi spazi di riflessione, valevoli assolutamente della visione.

Note positive

  • Cast (con un particolare plauso a Jessica Chastain)
  • “Backstage” del sistema televisivo americano
  • Riflessioni lasciate allo spettatore

Note negative

  • Eccessiva indulgenza sul finale nei confronti di Tammy Faye
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