Chi è sepolto in quella casa? (1986): mostri e case infestate

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chi è sepolto in quella casa locandina

Chi è sepolto in quella casa?

Titolo originale: House

Anno: 1986

Paese:  Stati Uniti D’America

Genere: Horror

Produzione: Manley Productions

Distribuzione: Life International

Durata: 1h e 33m

Regia: Steve Miner

Sceneggiatura: Ethan Wiley, Fred Dekker

Fotografia: Mac Ahlberg 

Montaggio:  Michael N. Knue

Musiche: Harry Manfredini

Attori: Alan Autry, Michael Ensign, Susan French, William Katt, Kay Lenz, Richard Moll, Mary Stavin, Erik Silver, Steven Williams, George Wendt

Trama di Chi è sepolto in quella casa?

Roger Cobb è uno scrittore di romanzi dell’orrore che decide di scrivere un libro sulla propria
esperienza come soldato durante la guerra del Vietnam. Per realizzarlo l’uomo decide di trasferirsi nella vecchia dimora dove una volta viveva sua zia, morta suicida e ritenuta da molti pazza per le sue affermazioni sulla presenza di forze maligne nella casa.

Ben presto però Roger comprenderà che la casa nasconde veramente qualcosa di soprannaturale al suo interno e che probabilmente sua zia non era realmente folle ma che la casa potrebbe essere realmente la responsabile della scomparsa di suo figlio Jimmy, anche lui molto nella piscina di quella dimora.

Il film ha avuto un discreto successo tanto che sono stati girati dei sequel anche se la produzione italiana li ha considerati come il seguito del più famoso film La casa, i lungometraggi in questione sono: La casa di Helen, La casa 7, Chi ha ucciso Roger

Recensione di Chi è sepolto in quella casa?

Nel 1981 uscì La Casa” di Sam Raimun b-movie che ben presto diventò un cult dell’epoca tanto da segnare l’evoluzione di un nuovo genere cinematografico dell’orrore fatto di pellicole ambientate in case maledette, stregate o infestate da fantasmi e spiriti maligni, in cui dei personaggi si trovano a combattere contro forze terribili e soprannaturali. Se però la saga di Raimi è da annoverare negli annali di cinema la medesima cosa non possiamo asserire di tutti quei b-movie anni ’80 in cui troviamo storie al limite del credibile, dove la commedia, l’horror e lo sci – fy si uniscono tra loro e ove la trama rischia di cadere più volte nell’illogico. 

In questo filone dell’orrore nel 1986 esce House di Steve Miner che richiama già nella locandina una citazione al suo predecessore The Evil Dead utilizzando graficamente la medesima C a forma di falce nella locandina. In Italia, proprio a causa della traduzione italiana del titolo dell’opera visiva di Raimi, il lungometraggio di Miner prese il nome di Chi è sepolto in quella casa? che risulta un film piuttosto bizzarro, con una trama abbastanza semplice ma non affatto lineare dato che passato e presente, realtà e incubo sono spesso un’unica cosa all’interno della pellicola.

Chi è sepolto in quella casa risulta piuttosto incerto sul genere che vuole proporre, passando da un inizio in cui il film si prende abbastanza sul serio avendo toni alquanto drammatici e vicini a un thriller psicologico benché nel proseguire della storia subentra il caos, prendendo una piega inaspettata piena di  mostri schifosi e oggetti posseduti che invadono lo schermo, iniziando a far respirare allo spettatore un’aria più leggera e grottesca. Questo cambiamento però non è affatto negativo, ma riesce a funzionare abbastanza bene non essendo assolutamente esagerato e ingombrante.

Però c’è un problema: la Trama. Per carità la trama non presenta particolari buchi di sceneggiatura (anche se il finale ne ha uno abbastanza evidente). Il vero problema della trama… è la trama stessa. A fine visione lo spettatore si chiede:  “Che cosa ho appena visto?”. Ma non per il fatto che il film sia brutto ma per il fatto che non sa se pensare alla possibilità che tutto il film, in particolar modo i mostri e i fenomeni paranormali, siano o meno frutto della pazzia del povero protagonista. Qualunque sia la vera interpretazione, si rivela essere un ottimo film d’intrattenimento poiché risulta dinamico e soprattutto non annoia mai.

Gli attori, tutti sconosciuti, sono abbastanza credibili nei loro rispettivi ruoli ma nulla di speciale. La regia risulta capace poiché gestita da un regista che aveva già fatto esperienza nel genere horror. Gli effetti speciali non sono male, ma i mostri e le varie creature risultano gommose.

Note positive

  • La storia che non annoia
  • Il passaggio da un clima più drammatico a quello più leggero dell’horror

Note negative

  • Un errore grossolano nel finale a livello di sviluppo della storia
  • Gli attori che non incidono
  • Gli effetti speciali non sono niente di che a causa anche di budget limitato
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